Tra gli obiettivi del Premio De.Co. Severino Trentin, promosso dai Ristoratori di Confartigianato Vicenza e giunto quest’anno alla sua seconda edizione, non vi è solo la promozione di quelle tipicità della terra vicentina che stanno sempre più diventando fattore di richiamo turistico per ogni singolo Comune.
Vi è soprattutto la volontà di trasmettere alle giovani generazioni di cuochi l’importanza di apprendere e innamorarsi delle tradizioni alimentari ed enogastronomiche che ogni piccolo territorio custodisce e che rischierebbero di andare perdute, cosicché essi possano trasmettere ai loro futuri clienti non solo il gusto di un piatto prelibato, ma anche il sapore della storia, della tradizione, di come nascono e si sviluppano certe produzioni alimentari di nicchia.
Quest’anno, la scelta è caduta sul Riso di Grumolo delle Abbadesse, un prodotto De. Co. importante anche perché antico. E attorno a questo prodotto si è svolta l’appassionante sfida tra le classi finaliste di ben sette Istituti alberghieri vicentini partecipanti al Premio, che di fronte alla giuria hanno dovuto dimostrare tutta la loro passione sia nel raccontare storia e aneddoti, sia nell’attualizzare una proposta gastronomica dedicata appunto al riso.
Ed è così che i giovani allievi hanno recuperato informazioni dai produttori di riso e dalle fonti locali, scoprendo che tale prodotto nasce e si sviluppa grazie alla presenza idrica del rio Moneghina (affluente del Tesina) nelle campagne tra Vicenza e Padova, che oggi si coltiva diffusamente tanto da farsi apprezzare a livello mondiale e ad essere esportato fino in Australia e, ancora, che esso deve le sue preziose caratteristiche proprio al terreno, mentre per la sua versatilità si presta per essere utilizzato nei risotti, nei dessert, in abbinamento ad altri piatti di portata e ai vini che meglio gli si addicono.
Ad aggiudicarsi la prova teorica del concorso è stata un’accurata tesi sulle origini e coltivazione del riso presentata dagli allievi dell’Istituto San Gaetano di Vicenza. Il piatto che invece è risultato più apprezzato è opera dei giovani chef dell’Istituto di istruzione superiore di Asiago, che hanno proposto un “risotto con bocconcini di vitello, crema di formaggi e speck di Asiago sfumato con birra artigianale vicentina”. Una ricetta che verrà riproposta dai Ristoratori della Magnifica Confraternita De.Co. nei prossimi mesi all’interno del loro menu, in onore del Premio e degli allievi che lo hanno ideato.
Ma vincere il Premio Severino Trentin, per merito del migliore punteggio complessivo tra le due prove, è stato il Cfp Reffo Engim Veneto di Tonezza, distintosi sia nello studio storico del prodotto e sia nella presentazione del piatto un “Mantecato di riso delle Abbadesse con broccolo fiolaro e carpaccio di trota dell’Astico in saòr” abbinato al vino Agnobianco della cantina Masari di Valdagno. Una preparazione curata dai cuochi Michael Binotto ed Eric Tovo con presentazione e servizio di Daniela Filippi e Giacomo Lunardi, cui hanno collaborato il prof. di Scienze Sandro Turcato, lo chef Andrea Gianotti e il prof. Di Sala-Bar Germano Dalla Via.
La premiazione, avvenuta in Fiera a Vicenza nell’ambito della Settimana dell’Artigianato, ha consentito di ricordare anche che l’iniziativa che verrà riproposta anche per il 2013/2014 coinvolgendo ancora una volta gli Istituti alberghieri, i produttori alimentari, i ristoratori e quanti hanno a cuore le particolari eccellenze gastronomiche vicentine.