Nei giorni della grande nevicata, quando anche l’esercito era pronto a raggiungere l’Altopiano di Asiago e le Prealpi Vicentine per dare una mano a sgomberare strade e tetti, il governatore Luca Zaia aveva annunciato la richiesta dello Stato di Emergenza di rilievo nazionale al governo, che è stata formalizzata venerdì 15 gennaio.
Rivolgendosi al presidente del consiglio Giuseppe Conte e ad Angelo Borrelli, capo del Dipartimento della Protezione Civile, Conte, Zaia ha ripercorso gli eventi con un’articolata relazione allegata alla richiesta, descrivendo minuziosamente gli eventi, le forze messe in campo per affrontarli, i disagi, i danni subiti, e l’evoluzione meteorologica, accompagnando il tutto con una serie di fotografie a sostegno di quanto accaduto.
L’evento meteorologico ha raggiunto la massima intensità il 2 e 3 gennaio, con nevicate molto abbondanti anche nell’Altopiano di Asiago e nelle Prealpi Vicentine, con 1,464 metri a Campogrosso e 99 centimetri ad Asiago.
La presenza di una coltre nevosa così abbondante ha determinato evidenti condizioni di criticità relative in primo luogo al pericolo di innesco di valanghe, ma anche relative alla percorribilità della rete stradale, anche nel fondovalle, alle interruzioni dell’erogazione di energia elettrica, al carico di neve sui tetti degli edifici e alla caduta di alberi appesantiti dal carico eccessivo di neve.
Il governatore conclude la lettera chiedendo “un adeguato sostegno economico, stante la difficoltà delle amministrazioni locali e della stessa Regione a fronteggiare la situazione con la sola adozione di misure finanziarie ordinarie, al fine di assicurare le necessarie operazioni di soccorso alle popolazioni colpite, attuare gli interventi indifferibili e urgenti necessari a garantire la pubblica incolumità, ripristinare le infrastrutture e consentire la ripresa delle normali condizioni di vita della popolazione”.