Sarà il benessere che non è più quello di una volta, sarà che il lavoro non sempre soddisfa le aspettative e sarà anche la globalizzazione, fatto sta che Vicenza è diventata la quinta provincia italiana nella lista delle città dalle quali i giovani decidono di emigrare.

Un record al negativo, rivelato dai dati Istat, che posiziona Vicenza dopo Imperia, Bolzano, Macerata e Agrigento e lascia spazio ad amarezza, soprattutto per quella tendenza tutta italiana che ‘i figli so piezz e core’ e vorrebbero i giovani sempre vicini alla famiglia.

A Vicenza, dove ogni mille abitanti ne emigrano 3, si tocca con mano quel fenomeno epocale che è rappresentato dalla ‘fuga’ dei giovani all’estero, alla ricerca di un futuro migliore e soprattutto di professioni e standard di vita più soddisfacenti.

E si sfata anche il mito che l’emigrazione degli italiani all’estero riguardi prevalentemente il meridione, spesso identificato come area carente dal punto di vista professionale e con poche garanzie per il futuro dei ragazzi. Il sud rimane terra di emigranti, ma si tratta di migrazioni ‘interne’, rimangono cioè all’interno dello Stivale, mentre i giovani del nord, per cercare un futuro migliore, prediligono l’estero.

Non sono molto diverse le motivazioni per le quali i giovani del meridione si trasferiscono al nord Italia e i giovani del nord si spostano all’estero. Alla base i ragazzi vogliono salire uno scalino e questo scalino, per i giovani del sud è rappresentato dal settentrione mentre per i settentrionali è un paese straniero con tenore di vita, professionalità e spazio lavorativo superiore al nord Italia.

A.B.

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