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Mattarella chiude al secondo mandato: “Sono vecchio”. Zaia: “Anche Napolitano disse così”

“Dobbiamo capire cosa vorrà fare alla fine Mattarella… Anche Napolitano diceva di essere stanco, ma poi qualche anno è rimasto. E poi dobbiamo capire se Draghi accetterà eventualmente di candidarsi… Ma mancano ancora molti mesi”. Lo afferma il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, intervenendo a ‘L’aria che tira’ su ‘La7’.

La notizia del giorno è che il presidente della Repubblica nel corso di una visita in una scuola a Roma allontana l’ipotesi di rimanere altri sette anni al Quirinale. “Tra otto mesi il mio incarico termina, come sapete il presidente della Repubblica dura sette anni, io sono vecchio, tra qualche mese potrò riposarmi“. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella rispondendo alle domande di alcuni bambini nell’Istituto Comprensivo Fiume Giallo-Scuola Primaria Geronimo Stilton di Roma, per la presentazione dell’ottava edizione de ‘Il Mio Diario’, l’agenda scolastica della Polizia di Stato.

 

“COMPITO IMPEGNATIVO E FATICOSO, RINGRAZIO I MIEI COLLABORATORI”

“Quando mi è stato chiesto se ero disposto ad essere eletto presidente della Repubblica mi sono preoccupato – ha proseguito il capo dello Stato – perché conoscevo quanto impegnativo e anche faticoso fosse il compito di Presidente. Ma vi sono due cose che aiutano: la prima è che ho chiamato intorno a me collaboratori molto bravi che mi aiutano a esaminare questioni e a decidere in maniera tempestiva e appropriata; l’altra, soprattutto, è che in Italia, in base alla nostra Costituzione, non c’è solo una sola persona e un solo organo che decide ma tanti organi diversi. Le decisioni sono distribuite tra tanti organi e persone”. Mattarella, il cui mandato scadrà a febbraio 2022, ha quindi spiegato agli studenti che “molte decisioni, soprattutto quelle di vita quotidiana, quelle che toccano di più la vita dei cittadini, le prende il Governo, molte le prende il Parlamento e sono quelle che riguardano le leggi. Il presidente della Repubblica deve conoscere tutto, seguire tutte queste decisioni anche degli altri, per potere eventualmente intervenire anche con dei suggerimenti”.

“LA PANDEMIA CI HA RICORDATO CHE SIAMO TUTTI UGUALI”

“La legge più importante in Italia è la Costituzione”, ha ricordato il capo dello Stato ai bambini, perché “contiene molte indicazioni che sono distribuite nei suoi articoli. All’inizio la Costituzione all’articolo 2 parla di diritti inviolabili dei cittadini, di ogni persona. L’articolo 3 indica il valore dell’uguaglianza. Questo è il principale diritto. Questo è quello su cui si basa poi anche una quantità di altri diritti. Siamo tutti uguali di fronte alla legge, dice la Costituzione: bambini, grandi, vecchi, femmine, maschi, qualunque sia la nostra opinione, qualunque sia la nostra condizione economica o sociale. I ricchi e quelli che hanno difficoltà economiche sono tutti uguali, qualunque sia il colore della pelle, qualunque sia la etnia da cui si proviene, qualunque sia la condizione siamo tutti uguali. C’è una cosa che ce l’ha ricordato in quest’ultimo anno ed è quella cosa triste che è la pandemia. Portiamo tutti la mascherina – bambini e vecchi come me, ricchi e poveri, maschi e femmine – tutti perché questa malattia così grave, così insidiosa, ci ha ricordato che siamo tutti uguali, tutti persone umane. Ecco questo è il fondamento di tutti i diritti: l’uguaglianza fra i cittadini. E quindi tenete conto sempre di questo, siamo tutti uguali e qui dobbiamo rispettarci tutti nella stessa maniera è nella stessa misura”.

L’INVITO AI BAMBINI: “AIUTATEVI A VICENDA, È LA COSA PIÙ IMPORTANTE CHE POTETE FARE”

“Stiamo passando attraverso un’esperienza molto grave, quella della pandemia, che ci costringe ad avere le mascherine. In questo anno abbiamo imparato, ancora una volta abbiamo appreso che dipendiamo gli uni dagli altri, che abbiamo bisogno dell’aiuto degli altri. Abbiamo avuto bisogno dei medici, degli infermieri, delle persone che al supermercato continuano a lavorare per poter acquistare le cose che ci servivano per mangiare, dei conducenti degli autobus per poterci muovere e così via. Abbiamo bisogno gli uni degli altri e quindi aiutare gli altri significa in definitiva aiutare se stessi. Quando ci si aiuta si vive meglio – ha sottolineato il capo dello Stato – non soltanto ne riceve un vantaggio, un beneficio, la persona che viene aiutata, ma anche colui che aiuta perché l’aiuto è sempre in direzione vicendevole. Quindi questo è quello che vi suggerisco – ha detto Mattarella al suo pubblico di studenti – , da bambini e da grandi. Ogni tanto da grandi questo si dimentica e non ci si aiuta abbastanza a vicenda, e si vive peggio. Si deve vivere aiutandosi. Che cosa desiderate voi in casa o a scuola? L’armonia, la serenità, andare d’accordo, aiutarsi a vicenda? Ecco questo è quello che va fatto, questo è il modo in cui si vive meglio: a scuola, in città, in Italia, da bambini e da grandi. Ricordatelo sempre: aiutarsi vicendevolmente è la cosa più importante, che tiene insieme e fa a vivere meglio”.

E ai piccoli alunni che chiedono cosa poter fare per l’Italia, il capo dello Stato Sergio Mattarella risponde: “Abitualmente si dice ai bambini, a scuola, che la cosa più importante è studiare. Io vi dico un’altra cosa: studiare è importante naturalmente, ma la cosa più importante è aiutarsi reciprocamente, aiutarsi nelle difficoltà, non nel copiare perché naturalmente le regole vanno rispettate, anche questo è importante. Ma aiutarsi è utile in ogni cosa in cui qualcuno abbia bisogno di essere sostenuto. Se qualcuno ha un problema con una materia, o con qualche compito, aiutarsi vicendevolmente è molto importante. Aiutarsi se qualcuno, per esempio, ha difficoltà a camminare per qualche problema o per un per un incidente: aiutarlo è una cosa importante, aiutarsi vicendevolmente. E questo vale all’interno di una scuola, in qualunque Paese o comunque anche una grande città, vale anche in un grande Paese come l’Italia: se ci si aiuta vicendevolmente si vive meglio e ciascuno sta meglio. Vivere insieme significa che ognuno ha bisogno degli altri e quindi aiutarsi rende migliore la vita di tutti quanti. Questa probabilmente è la cosa più importante che potete fare”. Infine, il presidente della Repubblica ha sottolineato l’importanza della riapertura delle scuole: “Essere qui, in questa bella scuola, quest’oggi, sottolinea la ripresa dell’attività di insegnamento in pieno. Ed è importante aver riaperto le scuole, aver riaperto tutte le scuole, non soltanto quelle per i bambini ed essere qui per sottolineare la ripresa della vita normale nel nostro Paese”.