di Nicola Perrone
Donald Trump si avvia verso la Casa Bianca per il suo secondo mandato. Sarà lui il prossimo Presidente degli Stati Uniti e dal momento della sua nomina ufficiale l’America, quella che abbiamo finora conosciuto, sarà un’altra cosa. Soprattutto nei confronti dell’Europa.
Già in campagna elettorale Donald Trump ha usato parole molto dure nei nostri confronti. Non solo sul versante della Nato, finora sostenuta in gran parte dagli Usa, che adesso con la presidenza Trump costringerà tutti i paesi europei, Italia in testa, a mettere mano al portafoglio per incrementare la spesa per la propria difesa militare.
Tradotto, molto probabilmente si costringerà l’Ucraina ad accettare per forza la cessione dei territori conquistati dall’armata russa. Per quanto riguarda i motivi che hanno spinto gli americani a voltare pagina, nonostante i successi vantati dall’amministrazione Dem di Joe Biden, la sensazione che le cose non stavano andando per il verso giusto, che aveva ragione Trump a dire che l’America doveva tornare a pensare prima di tutto a se stessa.
Kamala Harris, catapultata in campagna elettorale dopo la defenestrazione di Biden, è apparsa in continuità con la vecchia gestione politica, proprio quella che alla maggioranza degli americani non andava più bene. Vero pure che il messaggio unitario e rassicurante dei democratici non ha convinto quanti, al contrario, hanno scelto il candidato alternativo e schierato contro.
A mio avviso è questo il dato anche di questo voto super polarizzato: non si giudicano i programmi o quanto fatto, sono cose che ormai non contano più. Si sceglie il candidato contro, contro e basta.