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L’Ultima Isola: un racconto di umanità e rinascita a Lampedusa

 

Ogni 3 ottobre, otto amici di Lampedusa si ritrovano a festeggiare insieme a 47 migranti un compleanno speciale. Non si tratta di una coincidenza di nascite, ma della celebrazione di una seconda vita, un giorno che rappresenta per loro una rinascita. Questo anniversario è diventato un simbolo, anche per il giovane regista pesarese Davide Lomma, che ha scelto di raccontare questa storia nel suo documentario L’ultima isola, premiato dal pubblico al Biografilm di Bologna e ora in distribuzione indipendente nelle sale italiane.

La storia risale al 2013, quando un gruppo di lampedusani d’adozione si trovava a bordo della loro barca, la Gamar. Quella notte, furono svegliati dalle urla disperate di decine di persone in mare. Era l’alba di uno dei naufragi più tragici del Mediterraneo. Senza pensarci due volte, questi uomini e donne, alcuni immigrati a Lampedusa da altre regioni d’Italia, si trasformarono in soccorritori improvvisati, salvando quasi un terzo delle 155 persone scampate alla tragedia, mentre 368 altre perdevano la vita.

Davide Lomma ha raccolto ore di materiale e interviste, ma ha deciso di focalizzarsi su un unico punto di vista: quello degli amici che si ritrovarono casualmente a salvare vite quella notte e che da allora portano dentro di sé una ferita indelebile. Lomma ha scelto di raccontare questa storia senza ricorrere a immagini del naufragio, preferendo affidarsi alla potenza delle parole e delle emozioni. “Ci sono tanti video di quel giorno, ma ho scelto di non usarli,” spiega il regista. “Volevo che lo spettatore si sentisse parte di un racconto attorno al fuoco, evitando la pornografia del dolore che spesso ci sommerge.”

Il documentario, frutto di anni di lavoro e ricerca sul campo, è ispirato all’antropologia visiva e intende restituire il punto di vista di chi vive su quella che viene chiamata l’”ultima isola”. Lampedusa, infatti, è vista come un luogo di confine, l’ultimo pezzo di terra per migliaia di persone che trovano la morte nel Mediterraneo.

L’obiettivo di L’ultima isola è avviare un dialogo che superi le ideologie e si concentri sulle questioni umane. “Alla prima proiezione al Biografilm si è subito acceso un dibattito,” racconta Lomma. “E io voglio proprio questo, che si crei una discussione.” Per questo motivo, il regista spera di portare il film nelle scuole e nei cineforum, con l’intento di coinvolgere un pubblico più ampio e stimolare una riflessione profonda su una tragedia che, purtroppo, continua a ripetersi.

Ogni anno, il 3 ottobre, Lampedusa non è solo un’isola, ma un simbolo di umanità, solidarietà e memoria. E grazie al lavoro di Lomma, questa storia di rinascita continua a vivere e a interrogare le coscienze di chi ha il coraggio di ascoltarla.