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Limiti ai poliziotti dallo Stato. ‘C’è il partito dell’anti-polizia: vergogna

“I numeri identificativi sui caschi degli agenti sono un invito alla delazione che espone al pericolo i soli poliziotti. E’ assurdo che lo Stato non protegga i propri uomini e li esponga a quelle che saranno vere e proprie rappresaglie”.
È quanto afferma in una nota l’assessore regionale del Veneto, Elena Donazzan, commentando l’ordine del giorno al Senato in cui è in discussione il disegno di legge finalizzato a prevedere un codice identificativo per tutti gli appartenenti alle Forze dell’Ordine.

“Questo sarebbe un provvedimento intimidatorio nei confronti degli uomini e delle donne che ogni giorno  già lavorano tra mille difficoltà per garantire l’ordine e la sicurezza pubblica, a fronte, invece, della inaccettabile e fin troppo frequente impunità per chi scende in piazza soltanto per mettere a ferro e fuoco le piazze e attaccare la Polizia”.
“Il Parlamento – ha proseguito Donazzan – dovrebbe rinnovare le leggi vigenti e promulgare norme certe e severe nei confronti dei professionisti del disordine e di chi compie reati durante le manifestazioni. E invece sembra che l’unico obiettivo sia quello di far passare i poliziotti come i primi se non gli unici a creare disordini tanto da dover essere sottoposti a provvedimenti dal sapore restrittivo. In tutto questo, il silenzio connivente del Governo Renzi-Alfano è un autentico smacco nei confronti degli uomini in divisa che rischiano ogni giorno la propria incolumità per garantire la sicurezza dei cittadini onesti”, ha concluso Donazzan.