Altro che civiltà e modernità. Quanto denuncia la federazione italiana superamento handicap e Aniep Vicenza Onlus, l’associazione nazionale per la promozione e la difesa dei diritti delle persone disabili è vergognoso: l’inacessibilità del treno Schio-Vicenza alle persone con disabilità.I rappresentanti delle associazioni che si occupano dei diritti delle persone diversamente abili hanno voluto mostrare con queste foto cosa significa, per chi ha problemi fisici, dover salire sulla carrozza. Basta guardare i loro sforzi per indignarsi, per arrabbiarsi.
‘Tutte le fermate ferroviarie (Schio, Marano Vicentino, Thiene, Villaverla, Dueville, Cavazzale, Anconetta, Vicenza) non sono attrezzate per permettere l’accesso in autonomia delle persone disabili al treno – ha spiegato Maura Fontana – inquanto manca la pedana che dovrebbe collegare la carrozza ferroviaria alla banchina.
Questo è in contrasto con l’artico 16 della Costituzione Italiana che sancisce e tutela la libertà di circolazione.
Le richieste dei diversamente abili
‘Omologare e mettere in funzione da subito le pedane già presenti nei convogli che servono la tratta ferroviaria Schio-Vicenza – continuano i rappresentanti di Fish e Aniep – . Da notare che il treno denominato “Minuetto”, attualmente in funzione, prevede una porta di accesso riservato ai portatori di handicap con relativa pedana mobile per agevolare i disabili nell’accesso, ma che in realtà non viene mai utilizzata poiché mancano le omologazioni.Di modificare l’altezza della banchina adattandola alla porta di accesso riservato ai portatori di handicap, nelle Stazioni in cui la banchina risulta fuori norma’.
I disabili chiedono inoltre di adeguare le stazioni ferroviarie ai criteri di accessibilità, sia per quanto riguarda le banchine ferroviarie che i servizi igienici.
Ma si rivolgono anche ai sindaci dell’Altovicentino. Chiediamo di supportare questa nostra richiesta e di sollecitare gli organismi preposti (Trenitalia e RFI) affinché vengano realizzate al più presto le modifiche da noi richieste. Non chiediamo la luna, chiediamo soltanto di attuare quanto previsto dalla convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità’.