Dopo aver visto fioccare le prime bestemmie siamo andati a vedere se negli altri giornali (pagine social), l’impatto della notizia dell’arrivo di Papa Francesco in Veneto a fine aprile avesse avuto lo stesso impatto. Purtroppo si. Ma quello che siamo stati costretti a fare ieri è stato davvero stancante e snervante perchè siamo stati fino a notte fonda a eliminare commenti contenenti bestemmie da parte di lettori, che dalle foto dei profili, apparivano come persone normalissime. Padri, madri, nonni e ragazzi giovani.
Bestemmie e social
In un mondo sempre più interconnesso, i social media sono diventati la piazza pubblica del XXI secolo. Qui, le espressioni di gioia, frustrazione e dissenso vengono condivise liberamente, talvolta senza filtro. Tra queste espressioni, troviamo le bestemmie, parole cariche di significati culturali e religiosi che, quando proferite, possono generare onde di reazione inaspettate nella comunità online e oltre. Le bestemmie, particolarmente gravi per chi appartiene alla tradizione cristiana, sono considerate non solo un insulto alla divinità ma anche un segnale di rispetto scadente verso la comunità di credenti. La loro presenza sui social media solleva questioni importanti su etica e cultura. In contesti dove il rispetto per il sacro è fondamentale, come nel Veneto, terra di antiche tradizioni cattoliche, l’uso di queste espressioni può essere visto come un attacco diretto ai valori condivisi.
L’importanza data a queste parole varia ampiamente: mentre alcune comunità le percepiscono come un tabù assoluto, altre le vedono come un retaggio culturale senza implicazioni spirituali. Ciò evidenzia la diversità culturale che pervade la società moderna e la complessità nell’interpretare il significato di tali espressioni in un contesto globale. La presenza di bestemmie in risposta a eventi legati a figure religiose come Papa Francesco suggerisce una dicotomia tra l’autorità spirituale e la libertà di espressione. Il Papa, simbolo di umiltà e tolleranza, potrebbe essere visto come un contrasto vivente all’irriverenza mostrata nelle bestemmie. La sua risposta a tali espressioni, spesso improntata al perdono e alla comprensione, rappresenta un insegnamento etico che trascende il puro discorso religioso, promuovendo un dialogo costruttivo anche tra le diverse voci nel panorama digitale.
V.R