La giovane Eleonora Bolzan, di Gaggio di Marcon, ha perso la sua battaglia contro la leucemia dopo quasi un anno di lotta. Eleonora, appena 27enne, ha condiviso la sua storia di coraggio e speranza attraverso un blog che ha commosso migliaia di lettori. “A volte si sta meglio senza sapere”, scriveva Eleonora in uno dei suoi ultimi messaggi. Diagnosticata nel giugno dello scorso anno con leucemia mieloide acuta, una forma aggressiva di cancro del sangue, Eleonora ha affrontato cure intensive e invasive. Nonostante gli sforzi, la malattia non le ha dato tregua.
Mercoledì 29 maggio, Eleonora ci ha lasciato. Le sue condizioni, peggiorate rapidamente nelle ultime settimane, non le hanno permesso di aggiornare il suo blog, dove condivideva le sue emozioni, le sue paure e la sua speranza di trovare un donatore compatibile.
Sul suo blog, Eleonora descriveva con lucidità la sua malattia: “A giugno 2023 mi è stata diagnosticata la leucemia mieloide acuta, una malattia del sangue per cui i globuli bianchi che crescono nel midollo osseo non riescono a raggiungere la maturità necessaria per essere funzionali nell’organismo.” Le sue parole, toccanti e sincere, hanno dato voce a una generazione di giovani che lottano contro malattie devastanti. In uno dei suoi post più commoventi, intitolato “Paura di cosa?”, Eleonora confessava la sua paura più grande: non trovare in tempo un donatore compatibile. Un grido d’aiuto che ha risuonato forte nella comunità online, portando molte persone a sensibilizzarsi sull’importanza della donazione di midollo osseo.La storia di Eleonora non è solo una cronaca di dolore, ma un potente messaggio di resilienza e amore per la vita. La sua voce, attraverso il blog, continuerà a ispirare e sensibilizzare molti sull’importanza della ricerca e della solidarietà nel combattere le malattie ematologiche. Eleonora Bolzan ci ha lasciati troppo presto, ma il suo coraggio e la sua determinazione rimarranno un faro di speranza per tutti coloro che combattono battaglie simili. La sua storia ci ricorda quanto sia fondamentale il sostegno della comunità e l’importanza della ricerca medica.
V.R.
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