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La produzione industriale delle fake: non condividete e denunciate

di Mario Cavallaro

La massiva diffusione di fake, come sappiamo, non è un caso ma una forma di attacco alle istituzioni ed alla coesione sociale voluto da interferenze esterne al nostro paese, con l’appoggio di frange estremiste prezzolate che sperano di sovvertire lo Stato per prendere poi una fetta di potere; non importa a quale costo per i loro concittadini ma l’importante è sovvertire.
Cosa possiamo fare? Poco, ma quel poco è già tanto.

Le fake vengono elaborate e poi diffuse da identità primarie false, contemporaneamente ed in numero impressionante (parliamo di oltre 100.000 in pochi minuti), sfruttando poi milioni di utenti ormai profilati e fidelizzati per tipologia di fake (il GG g, le autopsie, la Boldrini, ecc.), utenti che, seppur facendolo volontariamente sono ormai psicologicamente compromessi, replicano la “notizia” diffondendola nei tessuti sociali sani, al fine di infettare e trovare altri diffusori col metodo della persuasione indiretta. Non si tratta di propaganda (quella diffonde idee giuste o sbagliate che siano e non fatti falsi) ma un vero e proprio virus, che si replica esponenzialmente per distruggere le difese della nazione ospite, debilitarla e controllarla poi con strumenti leciti una volta manipolate le coscienze.
In questo processo siamo importanti. Suggerisco, appena notato un post basato su fake, di osservare il profilo dell’utente; se è un seriale (post complottisti continui ad esempio) eliminarlo subito dalle amicizie. Se non lo è, provare a spiegargli con pazienza che è una fake, e vedere come reagisce. Se insiste o continua, eliminare anche lui dalle amicizie.
Questo impedirà la diffusione della fake e quindi mortificherà l’obiettivo primario di chi le produce (trattasi infatti di vera e propria produzione all’ingrosso, come in una fabbrica).

Dobbiamo denunciare

Ovviamente, se i post costituiscono reato, segnalare, bloccare e denunciare alla polizia postale.
Con questo sistema credo che potremo tutti dare una mano per bloccare questo virus e la sua diffusione, prima che sia troppo tardi e la situazione degeneri non solo su

Facebook,  ma anche nella realtà sociale che ne è parzialmente lo specchio.

Io sto già operando così e, oltre a fare qualcosa di utile per tutti, credetemi, a non leggere e vedere continuamente certe porcherie si vive molto meglio. Fatelo anche voi.