A qualcuno piacciono ad altri no. C’è sempre l’aquila, con la testa incoronata, come cento anni fa, a incarnare «l’idea del primato e della forza» e «il legame identitario, il coraggio e la dedizione con cui quotidianamente ciascun poliziotto difende diritti e libertà». Ma per la prima volta, dopo 38 anni dalla smilitarizzazione e democratizzazione della Polizia di Stato, sulle uniformi dei 98 mila agenti italiani non compariranno più mostrine e gradi ma nuovi distintivi di qualifica disegnati dall’esperto di araldica Michele D’Andrea, con elementi grafici diversi per grado e funzione.
Stampa questa notizia