L’arma, una calibro nove millimetri, stando al suo racconto, sarebbe stata acquistata da un cittadino straniero a Cologna Veneta, vicina località in provincia di Verona, per 3.800 euro. L’omicida si sarebbe quindi cambiato i vestiti e avrebbe acquistato alcuni sacchi di tela e della vernice, per coprire le tracce di sangue, con l’intento poi, a quanto ha riferito la magistratura, di nascondere i due corpi in uno scantinato.
Dopo aver vagato per ore, però, intorno alle 22,30 , Diego Gugole si è presentato spontaneamente alla caserma dei carabinieri di Vicenza, e ha confessato il duplice delitto. I dettagli della tragica giornata sono stati raccolti nel corso della notte, in un faccia a faccia con il sostituto procuratore Barbara De Munari. Al magistrato il venticinquenne ha spiegato di essere disoccupato da circa un anno e che «ultimamente non mi piaceva lavorare, spesso raccontavo bugie ai miei genitori».
Al termine della confessione, i carabinieri hanno raggiunto l’abitazione di Chiampo, dove sono stati ritrovati i due corpi senza vita e l’arma usata per il delitto. All’interno dell’auto del giovane, invece, sono stati recuperati i sacchi di tela e il materiale acquistato nel pomeriggio. Le indagini dei militari del Nucleo investigativo dell’Arma di Vicenza, coadiuvati dai colleghi di Valdagno e Chiampo, nel frattempo proseguono per far luce su alcuni dettagli ancora non emersi.