Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato ieri,  con i voti della maggioranza (39), il progetto di legge (primo firmatario e relatore Marco Zecchinato, di Lega-Liga veneta), l’istituzione della Giornata dell’Autonomia. Le minoranze non hanno partecipato al voto. La ricorrenza sarà il 22 ottobre in ricordo del 2017: quel giorno si tenne il referendum che aprì la strada alla richiesta di autonomia ora sdoganata per iniziativa del Governo Meloni. Dunque, ogni 22 ottobre ci saranno “iniziative definite dalla giunta regionale di intesa con l’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale”: momenti di studio e approfondimento, sia dal punto di vista storico e culturale, di “sostegno e attualizzazione”. Per le minoranze si vara “un precedente grave, un vero e proprio strappo che non si era mai visto prima”, ha detto la capogruppo dem Vanessa Camani. L’autonomia di oggi “non corrisponde più all’idea iniziale intorno alla quale era nata, basata sul residuo fiscale e sulle 23 materie, è diventata una legge quadro che richiede tempo e gradualità per essere attuata” e così “invece di specificare che autonomia si vuole attuare, ci si accontenta di istituire la ‘Giornata dell’Autonomia’, riducendo il ruolo del Consiglio regionale al folklore e alla propaganda. Qui si deve essere legislatori regionali, che spiegano come fare le leggi, non comportarsi da militanti politici che portano avanti ‘pagliacciate'”, ha denunciato Camani. Inoltre si porta avanti un’idea di autonomia “contraria a quanto prevede la Costituzione, in quanto si basa sui concetti di indipendenza e sovranità, è divisiva”. La ‘Giornata dell’autonomia’ è una occasione “persa per discutere intorno alla possibilità concreta di disporre di maggiori forme di autonomia, una legittima rivendicazione dei territori”, ha concluso Camani.

Via libera dalla capogruppo di Forza Italia Elisa Venturini: la ‘Giornata’ è “utile per approfondire i contenuti che riguardano l’autonomia, smontando facili strumentalizzazioni”. Come detto anche da Marzio Favero (Lega- Liga) “favorisce la riflessione critica intorno all’opportunità di iniziare a portare avanti una timida sperimentazione di autonomia, che non determina alcuna spaccatura nel Paese, ma che potrebbe aiutare a combattere quel centralismo che allontana i cittadini dalle istituzioni”. Alberto Villanova, capogruppo Lega-Liga, ha posto l’accento sulla “grande contraddizione che sta vivendo oggi la sinistra”, prima a favore e oggi contro. “La paura dell’autonomia potrebbe nascondere una incapacità amministrativa. In realtà autonomia è responsabilità, dando a tutte le Regioni identiche possibilità”, secondo Francesca Scatto (Lega-Liga). Filippo Rigo, altro leghista, spera che di autonomia si possa parlare anche nelle scuole: è “importante che i nostri ragazzi studino la storia del Veneto, di cui l’autonomia è una parte importante”. Monito invece da Fabrizio Boron (Fi): “Non dobbiamo essere la brutta copia del ‘sistema romano’ che contestiamo”.

Da Arturo Lorenzoni, portavoce opposizione, una controproposta: “Invece di una Giornata celebrativa dell’autonomia organizziamo piuttosto una giornata di studi e approfondimento sul tema. Diamo più sostanza alla discussione”. Per Erika Baldin (M5s) ci sono temi più urgenti; contraria anche Elena Ostanel (VcV): si celebra “qualcosa che ancora non esiste, è una presa in giro delle istituzioni”. Il neoconsigliere Renzo Masolo (Verdi) ha parlato di “mera demagogia”, e anche Jonatan Montanariello (Pd) ha osservato che “la ‘Giornata dell’Autonomia’ non risolve i problemi e celebra qualcosa che ancora non esiste”. Alla fine, la ‘Giornata’ è solo “marketing” come sostenuto da Chiara Luisetto (Pd) e Francesca Zottis (anche lei Pd) ha chiesto: “Mancano i contenuti. Cosa portiamo alle nostre imprese, ai cittadini veneti, come risolviamo determinate problematiche?”. Risposta di Enoch Soranzo (Fdi): l’autonomia “serve al Paese per trasformarlo in dinamico e veloce, che dà servizi uguali per tutti. Come c’è bisogno del Premierato. Questo progetto di legge è interessante. Noi facciamo quello che diciamo, la parola di Fratelli d’Italia è stata seria: credo che si debba ringraziare il Governo Meloni”. E, proseguendo Silvia Rizzotto (Lega-Liga) ha evidenziato che “l’obiettivo è far capire ai veneti cosa è l’autonomia, che poi provvederemo a riempire di contenuti. Sicuramente è stato un lungo percorso in cui noi crediamo, che dà peraltro seguito a un dettato costituzionale”.

“Il Consiglio Regionale del Veneto ha approvato un Progetto di Legge, presentato dal Consigliere regionale Marco Zecchinato, volto all’istituzione della Giornata regionale dell’Autonomia e alla promozione di attività ed eventi di carattere storico e culturale sul tema. Un’iniziativa che si fonda su una forte consapevolezza identitaria tipica del popolo veneto, fiero del proprio passato e conscio delle potenzialità che il futuro gli può riservare. Caratteristiche che hanno promosso negli anni varie istanze autonomistiche e che hanno portato allo straordinario risultato ottenuto al Referendum regionale del 22 ottobre 2017, dove vennero chieste con forza “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia” per il nostro territorio. Proprio a Vicenza si raggiunse il miglior risultato del Veneto, sia in termini percentuali di voti favorevoli che di affluenza, a conferma del radicamento di questo sentimento specialmente nelle nostre comunità. Quel 22 ottobre diede inizio al percorso che poche settimane fa ci ha visti approvare in via definitiva in Parlamento la Legge sull’Autonomia Differenziata promossa dal Ministro Roberto Calderoli, raggiungendo un obiettivo di portata storica. Ritengo quindi che una Giornata regionale dedicata al tema dell’Autonomia possa essere un’importante occasione di studio, ricerca e confronto da svolgersi in ambienti istituzionali e pubblici per dare ulteriore vigore alle legittime istanze dei nostri cittadini”.
Lo dichiara in una nota il deputato vicentino della Lega, Erik Pretto.
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