Il presidente Ciambetti, nel sottolineare il voto unanime del Consiglio regionale nell’approvazione di questa legge ricorda che “la sicurezza partecipata non è lotta al crimine, è la risposta all’indifferenza, è l’espressione del senso civico, è uno strumento di solidarietà davanti ad ogni forma di devianza o di fronte a situazioni anomale. Il controllo di vicinato non è il controllo del vicino di casa, è invece prestare attenzione a quanto accade attorno a noi”.
“Noi avevamo dato norme chiare su quella che chiamiamo sicurezza partecipata e lo avevamo fatto lavorando con Prefetture, Questure, Forze dell’ordine enti locali e mondo delle associazionistico e della solidarietà sociale: avevamo stabilito dei paletti chiari, mettendo bene in evidenza che l’azione di prevenzione e contrasto alla delinquenza spetta esclusivamente alle Forze dell’ordine, mentre le associazioni, le amministrazioni locali, sono chiamate a svolgere quell’opera di attenzione sociale che permette di individuare situazioni a rischio, persone o nuclei famigliari in condizioni di necessità, aiutando i cittadini più vulnerabili”, spiega.