Coppi e Bartali sarebbero sicuramente venuti a Zugliano per dare una stretta di mano. I 6 ciclisti che il 27 luglio scorso erano partiti con la benedizione di Don Sante dalla piazza alla volta di Mosca, ce l’hanno fatta.
Antonio Pogni, Giuseppe Meneghello, Flavio Spagnolo, Giuseppe Leonardi, Massimo Gnata e Giuseppe Spagnolo hanno percorso 3.338 chilometri saldi in sella alle loro biciclette, con le bandiere del Veneto e dell’Italia in saccoccia e la determinazione che solo chi ama davvero lo sport può comprendere. Hanno attraversato il Tarvisio, totalizzato 17.224 metri di dislivello, speso 118,28 ore sulle due ruote e con una media di 28,22 chilometri orari in 17 giorni hanno raggiunto la loro destinazione, la città degli zar, che li attendeva con il sole alto nel cielo.
“Quando siamo arrivati a Mosca – ha spiegato Antonio Pogni – abbiamo sventolato le bandiere dell’Italia e del Veneto davanti ad una folla meravigliata della nostra impresa. Siamo stati accolti con calore in ambasciata dall’Ambasciatore Antonio Zanardi che è anche il consigliere personale di Giorgio Napolitano. Ci ha detto che siamo stati degli incoscienti, ma ha anche sottolineato che nutriva grande ammirazione e un po’ di invidia nei nostri confronti perchè nessuno è mai riuscito a fare quello che abbiamo fatto noi”.
Dal Tarvisio sono entrati in Austria, sono passati poi in Repubblica Ceca e a Litovec hanno incontrato il thienese Roberto Brazzale, titolare dell’omonima azienda di burro e formaggi. Lì hanno ricevuto in dono una scorta di pregiato Gran Moravia che hanno più tardi consegnato insieme ad altre donazioni al centro per bambini orfani voluto dall’assessore regionale Marino Finozzi ‘La casa di Stefano’ a Kaunas in Lituania. Dalla Repubblica Ceca sono quindi arrivati in Polonia dove hanno incontrato l’unico giorno di pioggia e a Varsavia sono stati ricevuti dall’ambasciatore sostituto Stefano Zanini. Hanno dormito in un bungalow lungo il Mar Baltico a Riga, pernottato in un castello del 1500 in Estonia e il 9 agosto hanno infranto la barriera della vecchia Russia e sono entrati a Pskov. Da lì hanno proseguito per San Pietroburgo. ” La tappa più lunga – ha spiegato Pogni – è stata proprio da San Pietroburgo a Mosca. 700 chilometri che rappresentavano la riuscita della nostra impresa. E’ stata sicuramente una fatica, soprattutto se consideriamo che in Italia e in Austria abbiamo trovato temperature che sfioravano i 40 gradi. Ma – ha concluso – è stato un susseguirsi di emozioni irripetibili”.
Anna Bianchini