a cura di Nicola Perrone

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella,  ha difeso a spada tratta il lavoro dei giornalisti, un mestiere ormai sempre più a rischio di aggressione: “La democrazia è anzitutto conoscenza- ha detto- è contesto nel quale avviene il confronto tra le idee e si esercita il diritto a manifestarle e testimoniarle. Alla libertà di opinione si affianca la libertà di informazione, cioè di critica, di illustrazione di fatti e di realtà. Si affianca, in democrazia, anche il diritto a essere informati in maniera corretta. Informazione, cioè, come anticorpo contro le adulterazioni dela realtà. Operare contro le adulterazioni della realtà costituisce una responsabilità, e un dovere, affidati anzitutto ai giornalisti… ogni atto rivolto contro la libera informazione, ogni sua riduzione a fake news, è un atto eversivo rivolto contro la Repubblica”.

Atto eversivo contro la Repubblica, parole durissime quelle del Capo dello Stato, che invitano a una riflessione. Per quanto ci riguarda, ma ormai tocca tutti i paesi occidentali con sistemi democratici, la cosiddetta opinione pubblica, massa indistinta che ha (o dovrebbe avere) un peso importante di condizionamento delle scelte che poi i nostri delegati in ogni ambito, dovranno compiere, è sempre meno informata e attenta. Bombardata com’è da notizie di ogni genere fa sempre più fatica a cogliere l’essenziale, la Verità dalla menzogna. Colpa anche di noi giornalisti, che molte volte scriviamo articoli per pubblici ristretti e selezionati, di addetti ai lavori (o livori), dando per scontato che tutti ci abbiano sempre letto e sappiano di cosa si sta parlando. Questo in generale, se poi scendiamo nel particolare non possiamo non tener presente della grande trasformazione che si è compiuta. Una politica debole, sempre più condizionata dai grandi decisori che muovono economie e finanza, ha lasciato grande spazio a un uso distorto dei social, sempre più veicolo di campagne contro qualcuno e mai per una soluzione, magari condivisa. E qui sta un problema, grande, per la professione giornalistica. Come garantire la Verità, quella che emerge dalla conoscenza dei fatti e dall’onestà personale di chi poi quei fatti interpreta e narra, dalla scelta invece di raccontare una verità di parte.

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