Bella è bella, nulla da dire, specie se la vedi in strada, mescolata tra una folla di massaie cariche di buste della spesa o impiegate che a stento riescono a mettersi fard e rossetto prima di uscire da casa. Ma se la vedi sul Red Carpet del Festival del Cinema di Venezia, dove a stupire sarebbero la massaia o l’impiegata, Giulia Salemi, italo-iraniana, giunta terza a Miss Italia 2014, è una tra le tante.
Certo, diverso è se mostra quella minima porzione di sè che in genere una donna riserva al proprio uomo o al proprio ginecologo. Allora sì che riuscirà a farsi notare. Ci è riuscita.
Vestita di un ‘abito non abito’, sopra un top, sotto la metà di una gonna a coprirle il lato B, mentre per il davanti si è affidata allo svolazzare di un velo, largo quanto un ritaglio di Scottex casa, ha affrontato il Red Carpet e tutto quanto ne consegue. Superfluo dire, infatti, che se ne parla tanto, della bruna ‘mancata miss Italia per un pelo (anzi 2 visto che arrivò terza).
In tempi in cui le tette sono cadute di scena, i sederi anche (visto che la chirurgia plastica interviene laddove la natura latita) quel che rimane di ancora idealmente ‘originale’ del corpo femminile è proprio quella parte che Giulia Salemi ha mostrato impavida e fiera. In pratica, “è sua e se la gestisce lei”, questo il messaggio che traspare dalla sfilata veneziana.
Ma chi era Giulia Salemi prima di mostrarsi in Ciripà (ricordate gli storici pannolini per neonati?) arancione sul rosso tappeto?
A chiederlo in giro, sino a ieri, una moltitudine di persone avrebbe risposto: “Boh!!!”, non sapendo che a Miss Italia 2014 conquistò le fasce di Miss Sport Lotto Emilia Romagna e Miss Tv Sorrisi e Canzoni e, con la madre iraniana, partecipò a Pechino Express 4.
Ma dopo ieri, sicuro, sapranno tutti che è “quella che non ha neanche una farfalla nascosta”. E cosa ha detto lei nel merito?
“Quelli che mi conoscono sanno che non ho mai dato prove di particolare esibizionismo (Ma come si fa a pensarlo? ndr) sono venuta a Venezia perché sono stata richiesta per quel Red Carpet e per supportare un amico stilista indossando le sue creazioni. Per alcuni mi rendo conto che potremmo aver esagerato e che la passerella invece che gioiosa possa essere risultata volgare, ma per molti no”.
‘Alcuni’ e ‘molti’, pronomi indefiniti dei quali, probabilmente, la giovane miss dovrebbe rivedere il significato del quantitativo espresso.
Patrizia Vita
(nella foto una parte di Giulia Salemi)