In Europa si parla di nuovo di antisemitismo: in seguito al conflitto tra Israele e Hamas, che ha riacceso la miccia della tensione in Medio Oriente, si stanno registrando numerosi atti di intolleranza, segnala Eurispes in una nota.
L’Istituto di studi politici economici e sociali ricorda che Francia, Austria e Russia sono stati teatro di violenti gesti antisemiti che ricordano un passato che diventa improvvisamente vicino. Anche a Roma si sono verificati gesti di chiara matrice antisemita: a Trastevere sono state vandalizzate alcune pietre d’inciampo, testimonianza in memoria del rastrellamento degli ebrei romani avvenuto nell’ottobre del 1943. Ma i gesti ai quali assistiamo oggi – è scritto nel testo – in relazione al conflitto odierno, hanno in realtà radici più profonde, legate allo scetticismo e al complottismo che dilaga nel presente e guarda anche al passato. È quanto emerso nello studio condotto dall’Eurispes già nel 2020, che poneva l’accento sul problema dell’antisemitismo e su tutti i fenomeni ad esso connessi.
GLI ELETTORI DI CENTROSINISTRA CAMPIONI DI NEGAZIONISMO
La tesi secondo cui gli ebrei determinano le scelte politiche americane incontra la percentuale più elevata di consensi, pur restando minoritaria: il 26,4%, contro un 73,6% di pareri contrari. Complottisti e negazionisti sono a destra come a sinistra e, anzi, contrariamente a quanto si potrebbe ritenere, il negazionismo è molto radicato nel centro-sinistra. La tesi secondo cui gli ebrei controllano il potere economico e finanziario trova accordo in percentuale superiore alla media tra gli intervistati che si collocano politicamente al centro-destra (33,3%) e a destra (31%), meno tra quelli di centro (7,7%) e di sinistra (17,2%). Risultati analoghi si riscontrano rispetto al presunto controllo dei mezzi di informazione da parte degli ebrei.
Per quanto riguarda l’influenza decisiva degli ebrei sulle decisioni politiche americane, la tesi trova sostegno soprattutto tra gli elettori del Movimento 5 Stelle (33,5%) e tra quelli di destra (31,8%) e centro-destra (31,8%).
La credenza che la Shoah non abbia mai avuto luogo vede la più alta percentuale di soggetti concordi tra gli elettori di centro-sinistra (23,5%). I revisionisti risultano più numerosi della media a sinistra- per il 23,3% l’Olocausto degli ebrei è avvenuto realmente, ma ha prodotto meno vittime di quanto si afferma di solito- e al centro (23%).
L’indagine dell’Eurispes si interrogava anche sul valore che i crimini d’odio contro gli ebrei ricoprono nella società di oggi. Secondo la maggioranza degli italiani, gli episodi di antisemitismo sono casi isolati, che non sono indice di un reale problema di antisemitismo nel nostro Paese (61,7%).
Al tempo stesso, il 60,6% ritiene che questi episodi siano la conseguenza di un diffuso linguaggio basato su odio e razzismo. Per meno della metà del campione (47,5%) gli atti di antisemitismo che avvengono in Italia sono il segnale di una pericolosa recrudescenza del fenomeno. Per il 37,2%, invece, sono bravate messe in atto per provocazione o per scherzo.
Alla luce dell’analisi dei dati dell’Eurispes, si può affermare che l’antisemitismo e il negazionismo dei crimini contro gli ebrei siano tematiche striscianti e presenti, non da oggi, nel nostro tessuto sociale. Il conflitto in atto- conclude la nota- non ha fatto altro che riabilitare vecchi e noti crimini d’odio e intolleranza, e anzi, li ha forse acuiti.
Agenzia Dire