“Continueremo a chiedere con determinazione che venga ripristinato per tutti nostri giovani un servizio obbligatorio alla Patria, per consegnare alle generazioni future una Repubblica democratica, solida e coesa, degna dei valori indicati dai padri fondatori”. È quanto afferma Sebastiano Favero, presidente dell’Associazione Nazionale Alpini, nel messaggio dell’Ana per il 2 giugno che vedrà le Penne nere issare il Tricolore sulle sedi dei loro Gruppi e Sezioni “confermando così di essere sempre al servizio della Patria, orgogliosi delle loro tradizioni ultrasecolari e fieri dell’opera che prestano e continueranno a prestare a favore della comunità, a cominciare dai fratelli meno fortunati”.
È, dice Favero in un comunicato, “un patrimonio di dedizione e valori, il nostro, che ci impegniamo a trasmettere ai giovani, i quali se coinvolti rispondono con entusiasmo, come dimostra il successo dei nostri campi scuola, che anche quest’anno saranno frequentati da centinaia e centinaia di ragazzi e ragazze tra i 16 e i 25 anni”. Per questo, appunto, “continueremo a chiedere con determinazione” di ripristinare “per tutti nostri giovani un servizio obbligatorio alla Patria”. In occasione dell’ultima adunata nazionale a Rimini, l’Ana è finita sotto accusa per i casi di molestie denunciati da alcune donne.
A 76 anni dalla nascita della Repubblica Italiana, i valori dell’unità nazionale “imperniata su libertà e democrazia rimangono il pilastro imprescindibile su cui fondare il nostro pensiero ed il nostro agire“, annota poi Favero aggiungendo: “E questo risalta ancor di più oggi, dopo i due faticosi e dolorosi anni della pandemia da cui stiamo lentamente ma auspicabilmente uscendo, grazie all’impegno delle istituzioni, della sanità nazionale e delle Forze Armate, a cui le realtà del volontariato, prima fra tutte la nostra Associazione, hanno dato un contributo importantissimo, apprezzato da tutta la popolazione”.
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