La misura è colma. Fisco intollerabile, burocrazia asfissiante, liquidità inesistente, appalti pubblici tutt’altro che trasparenti: tutte problematiche che la politica finge a parole di combattere, ma che in realtà ignora, o non riesce a risolvere. Così il mondo delle imprese ha detto basta.
Artigiani e commercianti scenderanno insieme in piazza, a Roma, per una mobilitazione nazionale il prossimo 18 febbraio, per chiedere al Governo una svolta netta e urgente di politica economica. E in prima linea ci sarà anche la Cna (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa) di Vicenza. La presidente, Cinzia Fabris, ha rivolto un appello agli associati, anche con una lettera inviata nei giorni scorsi, invitandoli a partecipare in massa alla manifestazione.
“E’ l’occasione per far sentire la nostra voce – sostiene Cinzia Fabris -, per dimostrare che il mondo dell’impresa si mobilita compatto. Per far capire alla politica che le problematiche sono tante, troppe, e che siamo stanchi. Stiamo organizzando la trasferta a Roma. A mezzo treno e pullman. Stavolta dobbiamo esserci, tutti insieme. Io ci sarò”.
La manifestazione unitaria è convocata da Rete Imprese Italia e vedrà giungere a Roma da ogni parte d’Italia le molte rappresentanze di imprenditori di Cna, Confartigianato, Casartigiani, Confcommercio e Confesercenti. “L’ultima grande mobilitazione nazionale delle imprese risale a 31 anni fa – ricorda ancora Fabris –: era il 19 gennaio 1983, quando oltre 30.000 artigiani provenienti da tutto il paese si riunirono a Roma, in piazza SS. Apostoli per la manifestazione organizzata da Cna contro la manovra economica varata dal Governo (era il quinto governo Fanfani, sorretto da una coalizione Dc-Psi-Psdi-Pli, ndr)”.
Spiegano ancora alla Cna di Vicenza: “Nonostante l’impegno dell’Unione Europea nel dare vita (anche con lo Small Business Act) nei Paesi membri a un contesto favorevole alle micro, piccole e medie imprese (ad esempio la ripartizione del flusso dei finanziamenti comunitari con una parte da destinare obbligatoriamente alle imprese) nel nostro paese i passi fatti in avanti sono pochi e decisamente insufficienti. Le politiche di pianificazione economica penalizzano ed estromettono le piccole imprese dal mercato per diverse problematiche”. Questi gli argomenti che, secondo gli artigiani, meriterebbero la precedenza assoluta.
Burocrazia: Secondo uno studio recente di CNA la burocrazia costa alle piccole imprese 5 miliardi l’anno e 47 giorni di lavoro, sono i costi di quella che ormai viene definita la tassa nascosta. In pratica, un calvario.
Fisco: la pressione fiscale ha raggiunto limiti intollerabili dalle imprese e dai cittadini. Il costo del lavoro non rende più competitive le nostre imprese e, contemporaneamente, i lavoratori dipendenti ricevono salari troppo bassi e perdono potere d’acquisto. Il fisco sta schiacciando imprese e famiglie e sta sottraendo risorse allo sviluppo.
Debiti Pubblica Amministrazione e credito (liquidità): la situazione di liquidità di tante imprese è drammatica, strette tra l’impossibilità di incassare le fatture emesse entro i termini contrattuali e le condizioni sempre più restrittive di accesso al credito bancario.
Appalti pubblici: nonostante la Legge n. 180 del 2011 preveda una serie di disposizioni che permettono l’accesso alle gare d’appalto anche ai settori più piccoli di PMI, la leva di sviluppo costituita dalle opere pubbliche non è ancora aperta alle piccole imprese (con conseguenze drammatiche sul piano della ricaduta occupazionale): l’informazione non è sufficiente e le vie di accesso per gran parte precluse.
“Le conseguenze sono la chiusura di un sempre maggior numero di imprese e la crescita della disoccupazione – commenta ancora Cinzia Fabris, presidente Cna Vicenza – soffre l’artigianato con un bilancio anagrafico in rosso ancora più pesante. A livello nazionale in un anno hanno chiuso 121mila imprese artigiane con un calo di 25mila unità rispetto al 2012. In 5 anni sono mancate 700mila imprese. È difficile pensare alla ripresa, interpretare in modo innovativo i rapporti tra economia e ambiente, sviluppo e qualità della vita, senza mettere in primo piano la questione delle micro e piccole imprese. Pensare al mondo dell’imprenditoria diffusa dovrebbe diventare ‘politicamente normale’. È per questo che Rete Imprese Italia ha lanciato la grande mobilitazione nel paese”.
Per partecipare alla mobilitazione CNA Vicenza sta organizzando la trasferta a Roma via treno e/o pullman. Per informazioni: tel. 0444-569900, oppure via email all’indirizzo cna@cnavicenza.it.
di Redazione Thiene on line