La foto di una mamma che fa fare la pipì al figlioletto in piazza San Marco ha scatenato la polemica sui social. Lo scatto, realizzato da Giusi Giudice e rilanciato dalla pagina Facebook ‘Venezia NON è Disneyland’ (oltre 118mila follower), ha fatto il giro del web. “Per cortesia, i bisogni fateli in bagno“, è la didascalia dei gestori della pagina, che alla foto aggiungono la mappa dei bagni pubblici del capoluogo veneto.
Le reazioni sui social
“Per la mia Venezia il peggio non ha fine, ora è anche un w.c.!”, nota sconsolata Rosanna. Mentre Roberta scrive: “Ho bevuto tanti di quei caffè quando mia figlia era piccola per farle fare la pipì, mai e poi mai mi sarei sognata di fargliela fare in giro! Ma che razza di genitori sono questi?”. E Ornella osserva: “Poi si dice che i giovani sono maleducati. Se da piccoli si ritrovano genitori così ignoranti, per forza non imparano l’educazione e il rispetto di tutto è di tutti”.
Elena, focalizzandosi sull’abbigliamento e gli accessori indossati dalla donna, fa notare: “Balenciaga e Celine non bastano a comprare educazione e civiltà“. E Lorenza ci scherza su: “Celine le chiederà i danni d’immagine”.
Non tutti però condannano apertamente il gesto: “Scusate, ma un bimbo piccolo appena spannolinato non può cercare il bagno! Se avete avuto figli e/o nipotini a Venezia sapete di sicuro che si corre alla prima riva o al primo gatolo…”, spiega Marina. E Silvia offre una soluzione: “Per i bambini piccoli è difficile a volte arrivare al bagno, la cosa più semplice è tenere una bottiglietta vuota in borsa“. E Mattia è ancora più netto nella difesa della mamma: “Io ho una figlia di 2 anni e mezzo, in qualsiasi momento può dirmi ‘papà io devo fare la pipì’. Tra questa frase e il rilascio dell’urina non possono passare più di 10 secondi altrimenti se la fa nelle mutande coinvolgendo le braghe i calzini e pure le scarpe. In 10 secondi sfido chiunque a trovare il bar più vicino (e trovare il wc libero) o il canale o specchio d’acqua più vicino accessibile e non pericoloso per sporgere in fretta il piccolo col rischio di farlo pure cadere in acqua in mezzo alla gente. Ora non dico che pisciare su un palazzo storico sia una panacea, ma neppure vedere il palazzo stesso come se fosse un’entità religiosa“.