Uno, dos, tres… E cuatro. Spagna regina d’Europa per la quarta volta, come nessuno mai. Sua la sfida ‘coronata’ con l’Inghilterra, che mastica nuovamente amaro dopo la sconfitta di tre anni fa contro l’Italia. La partita che non era mai stata una finale ha impresso nella storia i nomi dei vari Lamine Yamal e Nico Williams, come il resto della formazione titolare che adesso i tifosi reciteranno come un mantra, ma anche un protagonista inatteso: Oyarzabal. Sua infatti la rete del 2-1 a tre minuti dalla fine che ha steso i leoni d’Inghilterra. È così arrivato il regalo che aveva chiesto Yamal, 17 anni compiuti alla vigilia della gara, mentre Bellingham dovrà aspettare le sfide in Liga tra il suo Real Madrid e il Barcellona per cercare di rifarsi.
A Berlino a vincere è stata la Spagna perfetta, quella delle 7 vittorie in 7 partite di questi Europei di Germania. Sotto gli occhi di re Filippo, ma anche del principe William, arrivato da Londra. Si è diviso i compiti con la moglie Kate, che invece era a Wimbledon e alla fine ha consegnato la Coppa nelle mani di Carlos Alcaraz, spagnolo! Prima del fischio di inizio, così come vuole il cerimoniale, Chiellini, allora capitano azzurro, è entrato in campo per riconsegnare la Coppa vinta tre anni fa dall’Italia. Poi il via. Andamento lento, grandi studi tattici, partita spezzettata e nessuna emozione creata dai quasi 2 miliardi di euro in campo stando al valore stimato dei giocatori, con le stelle Yamal (300 milioni) e Bellingham (250) in cima alla classifica.
Non si è visto il gioco applaudito della Spagna, ma nemmeno una Inghilterra che cercasse di approfittare di questa sonnolenza degli avversari. Tutta un’altra partita dopo l’intervallo, con quelli in maglia rossa risaliti dagli spogliatoi come ‘furie’. In tre minuti è arrivata l’azione vincente: assist di Yamal e sinistro a incrociare in fondo alla rete di Nico Williams. Da quel momento l’unica colpa della Spagna è stata proprio non chiudere la gara, perché in successione ci hanno provato Dani Olmo, Morata, Yamal e ancora Nico Williams, senza essere però concreti a sufficienza da mandare già in archivio l’Europeo. L’Inghilterra è stata tutta in una giocata da campione di Bellingham, che ha sfiorato il gol dopo essersi liberato con una ruleta che ha mandato a spasso due avversari.
Southgate ha capito che serviva un’altra mossa delle sue per cercare di cambiare l’inerzia e ha nuovamente mandato in campo Palmer e Watkins, i due della provvidenza della semifinale. Scelta di nuovo indovinata. Stavolta però è stato Palmer, su assist di Bellingham, a trovare il palo lontano con un rasoterra preciso dal limite dell’area. Primo tiro nello specchio e pareggio. Ma i conigli nel cilindro della panchina non li ha solo l’Inghilterra, e così l’uomo decisivo della Spagna è stato colui che aveva preso il posto di capitan Morata: Oyarzabal. Una spaccata ha spaccato la partita e dato il via alla fiesta.