di Gaetano Messina
“Non siamo qui per fermare lo spread né per combattere la recessione col bazooka”. Una frase,quella di Christine Lagarde, governatrice della BCE, la Banca centrale europea, che ha affossato le Borse del Vecchio Continente. Gli operatori di Borsa, ma più ancora i vari governi d’Europa, infatti, si aspettavano quanto meno la riduzione dei tassi per far fronte alla crescente crisi che sta attanagliando l’Europa, soprattutto in virtù dell’epidemia di Coronavirus (Covid-19), riduzione dei tassi che avrebbe permesso, a traino, la riduzione dello spread per l’acquisto titoli di ogni stato membro da parte della BCE, in base al QE (Quantitative Easing), la formula sperimentata da Draghi.
Invece…
Invece la Lagarde ha affossato l’Europa, soprattutto l’Italia in una fase così drammatica, concedendo a tutti, dopo il colpo di spada, il contentino che non saranno aumentati i tassi (tutti attendevano una riduzione) ma sarà aumentata la liquidità. Cioè l’immissione di un maggiore quantitativo di euro sul mercato.
Alla fine tutti, soprattutto l’Italia, si sono chiesti: è farina del sacco lagardiano quanto dichiarato oppure fa parte di un gioco indotto, di una guerra non dichiarata degli stati-guida dell’UE all’Italia per affossarla del tutto e farla tacere da qui in avanti?
Che l’Europa, così come si è trasformata, non fosse un vero punto di riferimento per l’Italia si sapeva (lo sapeva anche chi, fin qui, si è profuso a difenderla a suon di tromba), ma che si giungesse a questo punto nessuno lo avrebbe immaginato. E l’Italia, ora che i giochi sono chiari e aperti, cosa aspetta a giocarsi la contromossa?