Leggete queste due parole: Felce Azzurra. Adesso chiudete gli occhi, affondate le narici nei ricordi d’infanzia. Impossibile non riconoscerla: una fragranza unica, inconfondibile. Un odore che è storia, nostra personale e del nostro Paese. Una storia che racconta la vita di Mario Paglieri: il custode della ricetta, protettore del talco magico, è morto a 91 anni.

Il padre dei nostri bagnetti e, per i nostalgici e gli irriducibili, anche delle nostre docce quotidiane e dei nostri bucati, si è spento portando con sé il segreto di quella combinazione di sostanze che ha reso il marchio stampato sulla confezione celeste, un’icona italiana. L’invenzione era di suo nonno, Ludovico, ed era stata trascritta in un quaderno da suo padre, Luigi. Poi chiusa nella cassaforte di famiglia. Nei pc dei dipendenti, infatti, non ve n’è traccia.

Per Mario, figlio e nipote, tra i tutti i sensi dell’esistenza ha vinto l’olfatto: il naso era il suo strumento di lavoro. Ha guidato l’azienda per 60 anni, attraversando le generazioni, affrontando la globalizzazione, portando Felce Azzurra Paglieri a diventare un colosso internazionale da 200 milioni di fatturato.

E non solo: è diventato un modello di welfare, ha introdotto un asilo nido direttamente nello stabilimento, per favorire il lavoro femminile. Un marchio che racconta anche un pezzo di storia della televisione italiana, in particolare della pubblicità: fu tra i protagonisti di Carosello, mandando in onda sul piccolo schermo spot a cui hanno prestato il volto personaggi del calibro di Ornella Vanoni, Mina e il Quartetto Cetra.

Felce Azzurra Paglieri fu fondata nel 1876, ha più di 100 anni e dagli anni ’50 del 900 al 2020 è stata guidata dal naso di Mario Paglieri. La ‘Nutella’ dei profumi, di quelle cose belle che vorresti non finissero mai.

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