Se Dante avesse perso tempo ad ogni critica che gli veniva mossa rispondendo: E allora Cecco? (riferendosi al suo nemico e rivale Cecco Angiolieri) più che la Divina Commedia, ai posteri avrebbe lasciato non più di qualche commento buono oggi forse per i social e comprensibile solo agli analfanauti.
Per fortuna, indenne dal bisogno di andare a comandare, il vate duellava con gli antagonisti a suon di versi, opere e componimenti che nel tempo avrebbero lasciato il più grande patrimonio artistico della lingua italiana.
Ma si sa, i tempi cambiano e se pur a volte ritornano, quando i momenti più alti sono al nadir, allo zenith ci ritroviamo gli opposti, che inevitabilmente hanno il sapore del niente.
Ed è proprio oscura la selva in cui ci ritroviamo, occupata da social che vanificano secoli di arte letteraria, trasformando la lingua più bella del mondo in un elenco di slogan per diversamente acuti.
Troviamo nel neovocabolario edizioni “la strada”:
– E allora il PD? = classica espressione di chi affronta qualsiasi critica, con cognizione di causa, capacità di analisi e padronanza di argomenti, attraverso i quali difendere la propria posizione. In genere la discussione finisce qui.
– La pacchia è finita! = citazione neo-pobullista, riferita in teoria ai migranti o clandestini che in Italia delinquono. E’ un caso di onanismo letterario. I crimini continuano ad essere perpetrati, i delinquenti continuano a rimanere in libertà, ma ripetendo “la pacchia è finita” gli analfanauti, sembrano essere appagati.
– Mandiamoli tutti a casa = modo di dire che esprime il desiderio di dare un senso al precedente. In realtà, se “la pacchia è finita” non fosse solo uno slogan, il “mandiamoli tutti a casa” non avrebbe senso. Ma passo passo, noteremo che queste perle di saggezza, sono come le noccioline, una tira l’altra.
– Stai sereno = classico esempio di ermafroditismo linguistico. In origine la frase veniva usata dai genitori o dal partner più forte per rassicurare i propri cari. Dal 2013 il suo significato subisce un cambiamento radicale ed oggi suona come una condanna a morte.
– Prima gli Italiani = Lodevole intenzione di chi dopo aver assistito ad una politica sciamannata, irriconoscente contro generazioni di gente per bene che ha dato la vita per il proprio paese, vorrebbe dar loro un riscatto morale. Nell’era dei social, in realtà è una formula magica da far bere ai creduloni.
– Rottamiamoli = altro esempio di delirio da social. Il termine di per sè contiene un sapore sinistro, non a caso, la sua diffusione nasce proprio da una sinistra italiana che voleva o doveva rinnovarsi. Come il più rassicurante “stai sereno” anche il “rottamiamoli” ha subito una sua metamorfosi che lo ha reso innocuo, ed in poco tempo, quasi desueto.
– Siete finiti non vi vota più nessuno = Risposta a varie domande rivolte alla maggioranza di governo. Un qualsiasi osservatore difficilmente trova il nesso tra la domanda e la risposta, la chiave sta sempre nel visitare il profilo fb di chi risponde. A volte si aprono mondi paralleli.
– La prossima voltà sparirete! = vedi sopra.
– Ho sempre votato Berlusconi, ma ora deve mettersi da parte = Curioso fenomeno che in Italia non si è mai manifestato. Il nostro è un paese dove da un giorno all’altro si cambia parte politica rinnegando il passato con estrema facilità. Dopo il 1943, nessuno sembrava essere stato fascista, dopo il 1992 nessuno sembrava aver votato DC o PSI, dopo il 1996 nessuno sembrava aver votato comunista. Incredibilmente nel 2018 invece, tutti dichiarano di essere stati Berlusconiani e tutti si dichiarano delusi. La forza dei numeri sconosciuti. Se fosse come sembra, Berlusconi potrebbe avrebbe avuto il 110%, peccato che la matematica sia una scienza spietata.
– Andiamo a comandare! = tipica asserzione di chi, convinto di poter risolvere tutto con un “vaffa”, con assoluta incoscienza, si mette alla guida di un’automobile da corsa, dimenticando di non aver mai guidato nemmeno uno scooter.
– Finalmente un governo del popolo = Frase tra le più antiche ed infelici della storia dell’umanità.
È più facile trarre in inganno una moltitudine che un uomo solo. (Erodoto)
Il popolo è lo stesso ovunque. Quando gli fai d’oro le catene, non odia il vincolo. (Napoleone Bonaparte)
La massa ha scarsissima capacità di giudizio e assai poca memoria. (Arthur Schopenhauer)
Ieri, seduto in bagno, nell’arte nobile dell’intimo benessere, avendo lasciato il cellulare a ricaricare, discettavo con una piastrella sull’attuale situazione economica. In effetti dopo 10 minuti di insistente discussione a senso unico, ho avuto la stessa sensazione che ho di solito, discutendo con qualche analfanauta. Da quel momento, continuo a chiedermi se in realtà il social più diffuso, sia stato inventato da Richard Ginori.
J.G.