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Dante. Studenti esonerati per motivi di Fede? Il Veneto dice: “mai più”

“Ferma condanna di ogni tentativo di censurare lo studio della Divina Commedia”. E “pieno sostegno” a ogni iniziativa per farl conoscere Dante Alighieri “per lo straordinario ruolo che tuttora gli è riconosciuto nella cultura italiana ed europea”. E’ la posizione assunta dal Consiglio regionale del Veneto che ha approvato (con otto astenuti e un consigliere che non ha partecipato al voto) la mozione du Sonia Brescacin (Lega-Liga veneta), sottoscritta dai consiglieri leghisti Fabiano Barbisan, Elisa Cavinato, Milena Cecchetto, Laura Cestari, Nicola Ignazio Finco, Stefano Giacomin, Silvia Maino, Luciano Sandonà, Francesca Scatto, Alberto Villanova e da Stefano Valdegamberi del gruppo misto. E’ la mozione presentata dopo il caso dell’esonero di alcuni studenti di una scuola media del rrevigiano dallo studio della Divina Commedia, motivato da ragioni di carattere religioso; episodio del 24 maggio scorso.
Ebbene, il documento approvato auspica invece che “lo studio della Divina commedia, universalmente considerata la più grande opera mai scritta in lingua italiana e capolavoro di cui tutto il mondo gode, sia una tappa fondamentale nel percorso scolastico, nella consapevolezza che trattasi sì di un poema allegorico-didascalico ma di fondamentale valore per la cultura italiana ed europea”. La conoscenza dell’opera di Dante Alighieri, si afferma ancora, “è fondamentale per il percorso di integrazione sociale di tutti gli alunni, alla base di ogni programma scolastico”. Il Consiglio regionale invita, quindi, le amministrazioni pubbliche a promuovere la conoscenza della figura e dell’opera del Sommo poeta, padre della lingua italiana.
E’ una risoluzione “per proteggere e tutelare la Divina Commedia, la sua lettura e insegnamento, nelle scuole”, dice Brescacin che è anche presidnete della commissione Cultura in Regione. Tutto nasce dal fatto dei due studenti musulmani di una terza media di Treviso esentati dallo studio della Commedia di Dante Alighieri, ritenuta “un’opera a sfondo religioso” in contrasto con la fede dei ragazzi. Per questo motivo, Brescacin ho portato in Consiglio regionale la risoluzione dal titolo: “Divina commedia, patrimonio della cultura italiana ed europea. Se ne tuteli e valorizzi l’insegnamento”, in quanto “opera di immenso valore per la cultura italiana ed europea. Una lettura che permette anche una migliore comprensione dei costumi europei e della loro evoluzione nei secoli, la cui conoscenza è fondamentale per quel percorso di integrazione sociale di tutti gli alunni e alla base di ogni programma scolastico”, afferma ancora Brescacin. Nel 2021, si sono celebrati i 700 anni dalla morte del Sommo Poeta ed è stata indetta anche la Giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri per farne conoscere la figura e l’opera specie tra i giovani. “Quanto è accaduto nella scuola trevigiana va nella direzione opposta rispetto a quanto previsto dalla legge” e per tutti questi motivi, conclude Brescacin, con questa risoluzione “condanno ogni tentativo di censurare lo studio della Divina Commedia, con pieno sostegno a tutte le iniziative volte ad una corretta conoscenza della figura del Sommo poeta, per lo straordinario ruolo che tutt’ora gli è riconosciuto nella cultura italiana ed europea”.