Francesco sembra prediligere il Veneto come bacino di scelta dei suoi più stretti collaboratori. Dopo la scelta di mons. Pietro Parolin di Schiavon come Segretario di Stato e successore di Bertone, oggi il Papa ha nominato Nunzio Apostolico e Presidente della Pontificia Accademia Ecclesiastica il Rev.do Mons. Giampiero Gloder, Consigliere di Nunziatura, Capo Ufficio con incarichi speciali nella Segreteria di Stato Vaticana, elevandolo in pari tempo alla sede titolare di Telde, in Spagna, nelle Isole Canarie.

 

Mons. Giampietro Gloder è nato ad Asiago (provincia di Vicenza ma diocesi di Padova) il 15 maggio 1958 ed è stato ordinato nel 1983 dall’allora Arcivescovo di Padova Filippo Franceschi. La Pontificia accademia ecclesiastica è un’istituzione della Chiesa cattolica, che cura la preparazione dei sacerdoti destinati al servizio diplomatico della Santa Sede presso le varie nunziature o presso la segreteria di Stato della Santa Sede.

La Pontificia accademia ecclesiastica è un’istituzione dipendente direttamente dalla segreteria di Stato vaticana e pertanto l’alta direzione della medesima spetta al cardinale segretario di Stato pro tempore.

La conduzione fattiva della casa di formazione spetta invece al presidente, scelto e nominato dal pontefice con l’ausilio del Segretario di Stato: è sempre un nunzio apostolico, ovvero un ecclesiastico con grado di arcivescovo e con maturata esperienza diplomatica “sul campo”.

Il presidente ha il compito di reclutare annualmente una dozzina di sacerdoti da immettere, previo superamento dei relativi esami, alla missione diplomatica della Santa Sede; ha il compito di accogliere e seguire tutti gli alunni e di organizzarne il corso formativo interno. Non da ultimo, il presidente gestisce il personale religioso presente nella casa (vi opera un gruppo di suore) e quello laico.

Al momento non è ancora stata fissato il luogo e il giorno dell’ordinazione episcopale di don Giampiero. Intanto l’Altopiano di Asiago e la diocesi di Padova, guidata dal suo pastore mons. Antonio Mattiazzo, esulta per la nomina che onora tutta la chiesa diocesana.

Sandro Pozza

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