“Una Sezione di controllo della Corte dei Conti virtuosa ha parificato una Regione virtuosa”. Così il presidente Luca Zaia ha accolto il giudizio di parificazione della Sezione Regionale di Controllo per il Veneto della Corte dei Conti, sul rendiconto generale della Regione del Veneto per l’esercizio finanziario 2015. Al termine dell’udienza, dopo la relazione del magistrato istruttore e la requisitoria del Procuratore regionale, la Corte ha dichiarato la regolarità del rendiconto 2015, con la sola esclusione del conto del patrimonio e di alcuni contributi in favore di proprie società partecipate, la locazione finanziaria relativa all’edificio cosiddetto “Palazzo della Regione” e a una questione di minima sulle partite di giro.
“Ci stiamo raffrontando in modo trasparente, persino collaborando, dove e quando possibile, con una Sezione della Corte dei Conti brava e attenta nel sottolineare alcune criticità emerse – prosegue Zaia -. Sono certo che in altre Regioni questa attenzione non ci sia e non esista nel nostro Paese omogeneità di valutazioni e di giudizio. Ma io preferisco dovermi confrontare con dei giudici che fanno il loro mestiere, agendo esattamente come la Regione, nell’interesse della comunità veneta”.
I rilievi negativi della Sezione veneta della Corte dei Conti riguardano in particolare l’indebitamento, le partite di giro, le partecipazioni societarie e il conto del patrimonio. “Degli input, spiega Zaia, preziosi forniti con questo giudizio di parificazione, anche quando hanno sottolineato elementi di criticità, spronandoci a comportamenti e azioni che garantiscano ancora maggiore efficienza amministrativa”. “Credo non possano essere sottaciuti alcuni risultati importanti conseguiti dal Veneto in questi anni, nonostante i crescenti vincoli introdotti dalla normativa statale. La Regione del Veneto: ha mantenuto pressochè inalterata anche nel 2015 la pressione tributaria, rinunciando a una leva fiscale complessiva potenziale di 1,159 miliardi, consapevole dell’importanza di non intaccare il potere d’acquisto delle famiglie e la competitività delle imprese; si è confermata l’unica Regione a Statuto Ordinario che non ha applicato una manovra in aumento sull’addizionale regionale Irpef; ha razionalizzato i propri costi, registrando la spesa corrente pro capite piu’ bassa d’Italia: 2.071 euro contro una media di 2.425; ha un livello di spesa di investimento di 344 euro pro-capite, ben sopra la media nazionale che e’ di 276 euro p.c.; e’ la terza Regione con i livelli piu’ bassi di indebitamento pro capite: 239 euro, contro una media nazionale 670 euro; con l’1,7% paga sul debito complessivo il tasso di interesse piu’ basso tra le Regioni a statuto ordinario”, conclude Zaia.