Non bastavano le fake news ed i mitomani che con il ‘sentito dire’ , scrivono sui social delle stupidaggini sul Coronavirus alimentando le psicosi e generando paura specie nelle persone più fragili. Ci si mettono pure gli sciacalli, che propongono falsi rimedi come l’olio di origano indicato, da chi alimenta le bufale , come la cura perfetta al Corona virus.
L’annuncio è di rivenditori senza scrupoli che su Amazon vendono al costo di 25 euro bottigliette di appena 45 milligrammi di prodotto spacciandolo come il “vaccino” capace di debellare il virus. Il tutto accompagnato da 30 falsi studi sulle proprietà antimicrobiche dell’olio d’origano che dovrebbero dimostrare che “l’olio di origano elimina il coronavirus umano e frena la duplicazione nelle cellule ospiti infettate dal virus. La notizia è stata riportata dalle principali agenzie giornalistiche che mettono in guarda gli utenti della rete.
Un altro caso di sciacallaggio è la truffa che si sta verificando ai danni di ingenui anziani e prontamente segnalata dalla Croce Rossa Italiana. “Ci viene segnalato che alcuni anziani hanno ricevuto strane telefonate del tipo ‘siamo della Croce Rossa le veniamo a casa a fare il tampone per il Coronavirus’. Non fidatevi di chi si presenta a domicilio per controlli”, si legge in un post. A cui viene aggiunta la nota: “Non esistono medici che vengono a casa vostra per fare i tamponi. Nel dubbio chiamate sempre le autorità per una verifica”.
La regina delle bufale
Il virus è un’arma per la guerra batteriologica cinese
La regina delle bufale è quella sull’origine stessa del 2019-nCoV, nome in codice del “corona”: si tratterebbe di un’arma batteriologica cinese sfuggita di mano. A servire al volo la fake news già dai primi giorni della “coronafobia” è stato il Washington Times: poco credibile testata, legata al movimento religioso della Chiesa dell’Unificazione nato oltre mezzo secolo fa in Corea del Sud, che citava le dichiarazioni di tal Dany Shoham, presunto ex ufficiale dei servizi segreti israeliani.
La smentita è arrivata a stretto giro dallo stesso ex del Mossad, che sottolineava come «non ci siano prove o indicazioni» di un collegamento tra il coronavirus e il programma di sviluppo di armi batteriologiche cinesi. Ma la frittata era già fatta: la fake scorrazza ancor oggi allegramente su internet, in decine di varianti, per la gioia dei fans di film sugli zombie e di chi è convinto che l’uomo non sia mai stato sulla Luna. (Il Sole 24 Ore)