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Coronavirus autismo e insulti. Un nastro blu per uscire di casa

Il Coronavirus porta a sclerare. Come cecchini puntiamo il nemico dal nostro terrazzino, dando della cretina alla mamma che passeggia col proprio figlio. “Vattene a casa, sei fuori di testa”. Ma pazza lei non è . Indossa un giubbino, un foulard o anche un semplice nastro blu. Perché lei è la mamma di un bambino autistico.

Un virus che ha rotto gli schemi un po’ a tutti. Ancor di più quelli comportamentali dei ragazzi autistici. Ingabbiati di già dalla loro grave disabilità, si sono visti chiudere fisicamente in casa. Basta compagni di scuola e maestre. Volti conosciuti e anche rassicuranti per loro. Minando quotidianità ed abitudini. Rendendoli come una polveriera pronta ad esplodere nel giro di pochi minuti. Attorno a loro, con loro, mamme e papà che se non allungano una mano a prendere la bandiera bianca ci manca poco.

Ma a dare un pizzico di sollievo è arrivata una deroga. Nel vicentino l’ha bollinata il Prefetto. Raccogliendo il disagio di queste famiglie ed aprendo un varco temporale nella clausura imposta dal Covid-19. Uno stato di ‘necessità’ che ha permesso a ragazzi affetti da autismo, disturbi del comportamento e patologie psichiatriche di mettere il naso fuori di casa. Un giretto autorizzato a piedi, o in auto, nel quartiere. Due passi vitali. Che sgonfiano l’ansia. Che ristabilizzano equilibri già precari.

Quindi. La prossima volta che schiacciamo il naso sul vetro della finestra di casa nostra, allunghiamo la vista. Prima di sciabolare la lingua velenosa, cerchiamo di capire. Notando quel particolare blu, che caratterizza  l’autismo e le sue battaglie.  Non facciamoci prendere dal nervosismo del momento. Anche quando noteremo uno spaghetto blu annodato sullo specchietto laterale di un’auto. Dentro ci sono loro. Il ragazzino autistico e la ‘scriteriata’. Così magari abbiamo etichettato quella mamma che, concentrata sul piccolo che le sta seduto dietro, avrà anche perso la conta dei giri che si è fatta attorno a casa. In attesa che torni la calma.

Per noi ‘normali’ a breve tutto tornerà come prima, mentre il calvario di queste famiglie continuerà.  Il ‘nostro’ mondo, a Covid-19 sconfitto, tornerà a colorarsi. Il ‘loro’ resterà blu e continueranno a combattere ogni giorno per cercare nuove terapie che apportino miglioramenti nella vita del loro figlio. Sicuramente non avranno bisogno di combattere anche con la nostra frustazione momentanea. Insulti compresi.

Paola Viero