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Chi è il ministro veneto alla Giustizia che non voleva Berlusconi

Carlo Nordio nasce a Treviso il 6 febbraio del 1947, sotto il segno dell’Acquario. Nel 1970 consegue la laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Padova, nel 1977 entra in Magistratura. È stato protagonista della famosa stagione di ‘Mani Pulite’ con un’inchiesta sulle cooperative rosse. Negli anni Ottanta condusse le indagini sulle Brigate rosse venete e sui sequestri di persona, Nordio si è occupato anche dei reati di Tangentopoli. Nella sua carriera è stato anche consulente della Commissione parlamentare per il terrorismo e presidente della Commissione ministeriali per la riforma del codice penale. Fino al 2017, anno in cui raggiunti i 70 anni è andato in pensione, è stato procuratore aggiunto della Procura di Venezia occupandosi di reati economici, di corruzione e di responsabilità medica. Prima del pensionamento, come procuratore aggiunto, è stato titolare dell’inchiesta del Mose di Venezia. Una volta terminata la carriera in magistratura ha iniziato la collaborazione con numerose riviste giuridiche e quotidiani tra cui: Il Tempo, Il Messaggero e Il Gazzettino. Dal 5 dicembre 2018 è componente del consiglio di amministrazione della Fondazione Luigi Einaudi Onlus.

In occasione dell’elezione del Presidente della Repubblica del gennaio 2022 il suo nome fu inserito dalla coalizione di centro destra nella rosa dei candidati per poi essere votato dagli esponenti di Fratelli d’Italia, durante la settima votazione, quella decisiva per l’elezione di Sergio Mattarella, Nordio prese 64 voti. In occasione dei referendum sulla giustizia, sempre nel 2022, si è schierato con il sì. Alle elezioni politiche di quest’anno viene candidato alla Camera dei deputati nel collegio uninominale Veneto 1 – 03 di Treviso per il centrodestra e come capolista di Fratelli d’Italia nel collegio plurinominale Veneto 1 – 01. Viene eletto nell’uninominale con il 56,24%. È sposato con Maria Pia.