“I truffati dalle banche venete devono essere risarciti interamente: con la bocciatura del nostro ordine del giorno abbiamo perso una buona occasione per far pressione sul Senato”. Claudio Sinigaglia, Consigliere regionale del Partito Democratico, commenta così l’esito del voto sulla proposta del gruppo dem, all’interno della maratona sul bilancio, in cui si chiedeva alla Giunta di individuare e attivare urgentemente ‘tutti gli strumenti per consentire il ristoro totale delle perdite subite dai risparmiatori’.
“È incomprensibile il no della maggioranza, Lega in primis: ma non sono loro quelli del ‘prima i veneti? Nella nostra regione le vittime sono oltre 200mila, che al danno rischiano di veder sommare la beffa. Nel Def, infatti, il Governo ha previsto un Fondo da 1,5 miliardi in tre anni (2019-2021) per i truffati non solo da Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, ma anche dei quattro istituti dell’Italia centrale. Tuttavia sulla base del Milleproroghe il ristoro previsto è pari al 30%, con un tetto massimo di 100 mila euro e la Legge di bilancio 2019, approvata alla Camera non prevede ulteriori tutele. È indispensabile che al Senato ci sia una correzione di rotta e si garantisca il pieno risarcimento dei truffati dalla Bpvi e Veneto banca in tempi celeri, a partire dal 2019. Visto che nella manovra della Regione non è prevista alcuna forma di sostegno ai truffati, credevamo che l’approvazione del nostro ordine del giorno fosse davvero il minimo sindacale. Ci conforta parzialmente il voto favorevole del Movimento Cinque Stelle, auguriamo ci sia un filo diretto Venezia-Roma e che si attivino anche loro con i propri parlamentari per ottenere finalmente giustizia”.
Comunicato Stampa della Regione Veneto