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Approvata legge di riforma Istituto ville venete

Il Consiglio regionale del Veneto ha aggiornato, con voto unanime, la legge istitutiva dell’Istituto regionale ville venete. La riforma, presentata dal presidente Zaia nel ‘pacchetto’ di inizio legislatura e sottoscritta dai consiglieri dei due gruppi Zaia Presidente e Liga veneta, riguarda l’istituto regionale creato nel 1979 per la tutela, la valorizzazione e la promozione delle oltre 4 mila ville venete presenti tra Veneto e Friuli Venezia Giulia (3803 censite in Veneto e 435 nella regione contermine).

“Un atto necessario per valorizzare un patrimonio che il mondo intero ci invidia – ha spiegato in aula il relatore del provvedimento è stato Marzio Favero (LV),  e che sta alla base della nascita del nostro modello manifatturiero e produttivo. Le ville sono elemento identitario e costitutivo del paesaggio veneto, che in terraferma appare come Venezia rarefatta”.

I cinque articoli della legge di aggiornamento dell’Istituto ville venete, attualmente presieduto dal professor Amerigo Restucci, consentono di potenziare l’organico dell’ente con nuove assunzioni a tempo indeterminato e con l’equiparazione del trattamento economico accessorio (i premi di risultato) dei dipendenti a quello del personale della Giunta, sulla scorta di quanto avvenuto con i dipendenti delle Province e della città metropolitano transitati all’amministrazione regionale.

Si prevede, inoltre, che l’Irvv possa avvalersi della collaborazione e del supporto tecnico delle strutture della Giunta regionale per particolari competenze (anche tramite distacchi di particolari profili professionali) ed entri a pieno titolo nel Sistema informativo regionale, in analogia con le altre partecipate.

Infine, viene introdotta una moratoria di un anno per i proprietari delle ville che hanno contratto prestiti pubblici agevolati con l’Istituto per il recupero e la conservazione del bene monumentale. La sospensione delle due rate semestrali è una misura straordinaria, in via transitoria, in ragione dell’emergenza Covid che ha congelato da marzo scorso pressochè tutte le iniziative di valorizzazione turistica ed economica delle ville. Della moratoria potranno avvalersi solo i proprietari in regola con il piano di ammortamento.

Di “provvedimento doveroso, ma non sufficiente” ha parlato Vanessa Camani (Pd), nella dichiarazione di voto. Per la vicepresidente del primo gruppo di opposizione è necessario un ‘forte investimento’ della politica regionale nella valorizzazione del patrimonio monumentale e paesaggistico delle ville, che rappresentano uno degli asset dell’”industria culturale e turistica del Veneto”.

Con un ordine del giorno, presentato da Elena Ostanel (Il Veneto che vogliamo), l’aula ha inoltre raccomandato, senza voti contrari, l’inserimento delle ville venete nel futuro piano paesaggistico della Regione. Non è mancato un vivace dibattito con il consigliere Joe Formaggio (FdI) che ha chiesto che la tutela delle ville venete non sia di ostacolo allo sviluppo industriale e produttivo del territorio.