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Appalti. Giorgetti: “Crisi profonda, ma il Veneto può farcela”

“E’ una fase di crisi profonda quella che stiamo attraversando, che ha lasciato il segno e continua a logorare l’economia nazionale. Ma in questo quadro di recessione, ancora lungi dall’essere superato, il Veneto, grazie a un più favorevole andamento del Pil rispetto alle altre Regioni, sta reggendo meglio del resto d’Italia all’urto della crisi e i dati, seppur negativi, descrivono una situazione che offre degli spiragli di uscita dall’attuale pesante congiuntura economica”.
Così l’assessore ai lavori pubblici, Massimo Giorgetti, sintetizza i risultati del nono Rapporto sull’andamento del mercato degli appalti in Veneto nel 2012, una relazione di oltre 450 pagine realizzata dall’Osservatorio Regionale degli Appalti Pubblici, in collaborazione con Promo PA Fondazione.
Il Rapporto fotografa ogni anno l’andamento del settore degli appalti pubblici, che da solo è in grado di coprire una quota del Pil regionale compresa tra il 4 e il 5% ed integra informazioni di tipo quantitativo, derivanti dagli archivi in possesso dell’Osservatorio Regionale, e informazioni di tipo qualitativo, derivanti dall’ascolto diretto di alcune stazioni appaltanti venete circa l’andamento e le prospettive future di questo mercato.

“Gli effetti dell’indisponibilità di risorse a tutti i livelli dell’amministrazione e dei limiti imposti dalla ‘spending review’ – continua Giorgetti – emergono evidentemente dalla relazione e la decisa contrazione della spesa pubblica anche nel Veneto, ha sottratto un importante ‘volano’ alla ripresa economica complessiva, ripresa che, secondo le previsioni, dovrebbe produrre i primi effetti tangibili solo nel 2014”.

La fotografia che emerge dalla fonte relativa ai Codici Identificativi di Gara (CIG), che devono essere richiesti all’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici (AVCP) per tutte le fattispecie contrattuali di cui al Codice dei Contratti Pubblici e sul quale si incardina il sistema della tracciabilità dei pagamenti, conferma una significativa flessione nel numero dei contratti (meno 19% nei lavori pubblici, meno 24% nelle forniture, meno 20% nei servizi), mentre relativamente agli importi la flessione che si verifica nelle forniture (- 31%) e nei servizi (- 46%) è in parte compensata dalla crescita dei lavori pubblici (+ 50,8%), resa possibile da alcuni maxi bandi di project financing e concessioni che possono contare su un apporto di capitale privato.

Esaminando il settore dei lavori pubblici e in particolare gli interventi programmati nel triennio 2012-2014, si ottiene una fotografia che conferma la notevole riduzione delle risorse pubbliche da destinare alla programmazione degli investimenti. L’ammontare complessivo delle risorse a disposizione degli Enti per la realizzazione dei 250 programmi analizzati nel Rapporto arriva 8,6 miliardi, per un totale di 5.541 interventi e un costo complessivo di 17,6 miliardi di Euro. L’analisi della tipologia di intervento conferma la crisi dell’edilizia nell’ultimo biennio: gli interventi di ampliamento, completamento e manutenzione sono le uniche tre tipologie che crescono di valore, ma in un quadro di complessiva contrazione e anche gli appalti di progettazione ed esecuzione subiscono un rallentamento dal punto di vista degli importi delle aggiudicazioni, che passano da una incidenza del 36% nel 2011 ad una del 21,4% nel 2012. Lo stesso trend caratterizza i servizi architettonici e di ingegneria, il cui andamento rappresenta un segnale anticipatorio della spesa in lavori (almeno delle opere più importanti che vanno ovviamente prima progettate) e che lascia presagire che tale spesa è destinata a scendere ulteriormente.

Emerge, invece, un trend positivo del numero di bandi pubblicati, per quanto concerne i servizi e le forniture: + 9% nei servizi e + 117% nelle forniture, grazie all’incidenza degli approvvigionamenti delle Aziende Ulss. Buono anche l’andamento degli importi dei bandi pubblicati per le forniture e i lavori, dove il “rimbalzo” del 2012 è dovuto principalmente all’impatto di alcuni maxi bandi della Regione Veneto e, in particolare, quello di project financing relativo alla progettazione, realizzazione e gestione dell’autostrada regionale Medio Padana Veneta Nogara-Mare Adriatico, che da solo vale 1,9 miliardi.
Le Aziende U.L.S.S. sono i soggetti che hanno richiesto più CIG nel 2012, con 3.774 richieste per un valore di circa 1,3 miliardi di Euro. Seguono, con 2.788 CIG, i Comuni, che devono l’elevato numero di contratti all’eterogeneità dei loro acquisti e alla gestione della spesa da destinare ai servizi ai cittadini. In termini di impor­to, la posizione dominante spetta alla Regione Veneto, che raggiunge un importo di 2,3 miliardi di Euro, grazie alla citata maxi gara.

“L’indagine qualitativa – sottolinea l’assessore Giorgetti – ha messo in luce che risultati positivi si possono raggiungere solo affiancando alle fondamentali competenze giuridico-normative quelle di carattere economico-gestionale e “trasversali”, legate alla capacità di gestire gruppi di lavoro complessi e interagire con il mondo delle imprese. In particolare gli Enti pubblici più dinamici stanno pun­tando su quattro fattori chiave: forte specializzazione delle competenze, rapporto di fiducia con i fornitori, razionalizzazione e contenimento delle spese, uso delle tecnologie di e-procurement e degli strumenti di negoziazione telematici”.

“Tre sono i fronti sui quali dobbiamo operare principalmente nei prossimi anni – ha concluso Giorgetti –: crescita del partenariato pubblico-privato, che dopo un trend positivo negli scorsi anni sta attraversando un periodo non semplice per la sua concreta realizzazione; semplificazione normativa e burocratica, in quanto dall’indagine emerge
che l’ipertrofia normativa a cui sono soggette le stazioni appaltanti induce il responsabile della funzione a concentrarsi sulla formalità dei processi piuttosto che sulla qualità delle forniture; promuovere il partenariato e reti di imprese, che invece potrebbero rappresentare un elemento di grande vantaggio competi­tivo, per la possibilità di partecipare a un numero maggiore di gare, aumentare le competenze e lo scambio di conoscenze, offrire prodotti e servizi di maggiore qualità”.
di Redazione Thiene On Line