Il gip di Milano Chiara Valori ha sequestrato tre appartamenti dell’ex capogruppo regionale della Lega Stefano Galli e del genero, per truffa aggravata per erogazione indebita di fondi pubblici. Galli, già indagato per peculato in merito ai rimborsi illeciti al Pirellone, avrebbe dato al genero una consulenza, ritenuta fasulla, per quasi 200mila euro. Il sequestro ai fini di un’eventuale confisca, richiesto dal procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo e dai pm Paolo Filippini e Antonio D’Alessio, è stato disposto per un importo equivalente alla presunta “finta” consulenza e per il reato di “truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche”.
Galli, uno dei 91 ex consiglieri del Pirellone indagati per peculato nell’inchiesta milanese sui rimborsi illeciti con i fondi dei gruppi consiliari, era già emersa nelle scorse settimane quando si era saputo che l’allora capogruppo leghista si era fatto rimborsare anche una ricevuta da oltre 6mila euro per il banchetto nuziale della figlia. Poi l’ex consigliere si era scusato con dichiarazioni pubbliche e aveva annunciato la restituzione di quei soldi che avrebbe ‘incassato’ illecitamente. Galli non è stato né candidato né rieletto alle elezioni regionali. Stando alle indagini dei pm, inoltre, Galli, quando era capogruppo del Carroccio, ha affidato a suo genero (un operaio che ha come titolo di studio la terza media) una consulenza per la “valutazione dell’attività legislativa attinente i rapporti tra Regione ed enti locali con particolare attenzione alla provincia di Lecco a supporto dell’attività del consigliere Stefano Galli”. Per un valore di oltre 196 mila euro in due anni. Da qui l’accusa di truffa e la notifica da parte dei militari della Gdf milanese del decreto di sequestro disposto dal gip e relativo, da quanto si è appreso, a due appartamenti di Galli e ad uno del genero, tutti collocati, a quanto pare, in Valsassina.