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All’Ulss 4 le mamme potranno donare il cordone ombelicale: un atto di generosità che tutela la salute

Dal 1 agosto le donne che partoriranno all’Ospedale Unico Alto Vicentino di Santorso potranno donare volontariamente sangue placentare del cordone ombelicale.
Il cordone ombelicale, che normalmente viene scartato, è una straordinaria risorsa di cellule staminali emopoietiche (cellule che generano i globuli rossi, i globuli bianchi e le piastrine) utili a curare malattie del sangue e del sistema immunitario.
Ora le future mamme che vogliono manifestare la propria volontà alla donazione possono rivolgersi al reparto di Ostetricia e Ginecologia diretto da Marcello Scollo oppure al Servizio Immunotrasfusionale dell’Ospedale Unico Alto Vicentino guidato da Corrado Sardella.

La donazione è anonima e gratuita. L’iter prevede il colloquio della futura mamma con un medico del Servizio Immunotrasfusionale, tra la 35esima e la 36esima settimana di gestazione, per verificare che sussistano tutte le condizioni di salute atte a garantire l’idoneità alla donazione sia per mamma e bambino che per il futuro ricevente.
Al momento del parto, dopo il taglio del cordone ombelicale, il sangue cordonale viene prelevato e messo in un’apposita sacca sterile.
Il sangue placentare viene poi inviato dal Servizio Trasfusionale dell’ospedale, che fa capo al Dipartimento di Medicina Trasfusionale di Vicenza, alla Banca del Sangue di Cordone Ombelicale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona.
Infatti, in base alla vigente normativa, l’utilizzo del sangue placentare è possibile solo ricorrendo al cordone ombelicale conservato in questi centri e non in quelli esteri.
Tra i 6 e i 12 mesi dopo il parto, la mamma e il bambino verranno sottoposti ad un controllo clinico, necessario a confermare definitivamente l’idoneità del sangue prelevato e quindi a poterlo utilizzare.
Per l’avvio del nuovo servizio l’Ulss 4 ha investito sulla formazione di tutto il personale sanitario coinvolto dell’Ospedale Unico, in particolare sul ruolo chiave delle ostetriche nella raccolta del sangue cordonale.
Corrado Sardella nota: “In Italia, la conservazione del sangue da cordone ombelicale rappresenta un interesse primario per il Servizio Sanitario Nazionale, ed è consentita esclusivamente nelle strutture pubbliche ad essa dedicate, in base al decreto legislativo del 18 novembre 2009. La direzione strategica della nostra Azienda ritiene la tematica di particolare rilevanza tanto da avviare tempestivamente il servizio, focalizzandosi anche nel diffondere in modo capillare questo messaggio di solidarietà, con il supporto delle associazioni di volontariato Fidas, Avis, Admo e Adosalvi che ci hanno sempre sostenuto.”
Daniela Carraro, Direttore Generale dell’Ulss 4 afferma: “Ogni bimbo che nasce ne può salvare un altro, magari dall’altra parte del mondo con la semplice donazione. Grazie alla solidarietà di molte mamme oggi molte persone trapiantate sono ancora vive. Ringrazio per la preziosa collaborazione le associazioni di volontariato del territorio, che contribuiscono a diffondere la cultura del dono”.
Attualmente in Italia vi sono 19 banche attive, integrate in una rete mondiale, questo per permettere di accedervi a chiunque ne abbia bisogno. Ogni anno nel mondo ci sono circa trentamila pazienti che avrebbero bisogno di un trapianto di midollo osseo e solo il quaranta per cento riesce a trovare un donatore. Il sangue cordonale può essere un’utile risorsa per aumentare questa percentuale.
di Redazione Thiene on line