Non si hanno piu’ notizie da ieri mattina di un piccolo aereo da turismo scomparso dall’arcipelago di Los Roques in Venezuela: a bordo tra i quattro italiani Vittorio Missoni, il figlio maggiore dello stilista Ottavio Missoni, e la moglie Maurizia Castiglioni. Insieme a loro una coppia di amici, Elda Scalvenzi e Guido Foresti.
Vittorio Missoni è responsabile commerc
iale dell’azienda ed è considerato l’ambasciatore della griffe nel mondo. I due piloti sono German Merchane e Juan Fernandez. La conferma della presenza di Missoni sull’aereo scomparso arriva da Pietro Foresti, figlio di Elda Scalvenzi e Guido Foresti.
Oltre ai quattro italiani a bordo, il gruppo dei connazionali in Venezuela era composto anche da altre due persone che si sono imbarcate a Los Roques su un altro volo e che si trovano a Caracas. L’aereo era decollato dallo scalo di Los Roques e doveva atterrare all’aeroporto internazionale Simon Bolivar di Maiquetia, circa 20 chilometri da Caracas. A sparire in un punto non lontano dall’arcipelago è stato un piccolo bimotore britannico Norman BN2 di colore bianco con le sigle YV2615 BN-2, hanno reso noto le autorità, che con l’arrivo della notte hanno dovuto sospendere le ricerche, le quali – hanno precisato fonti diplomatiche – riprenderanno oggi di prima mattina.
Nella zona sono state impegnate diverse imbarcazioni e due-tre aerei venezuelani. La Farnesina ha attivato i canali di informazione nel paese e il consolato italiano, in raccordo con l’Unità di crisi, è in stretto contatto con Caracas. “L’ultimo contatto dell’aereo si è verificato a 10 miglia nautiche da Los Roques”, ha precisato il ministro degli interni e giustizia venezuelano, Nestor Reverol, precisando che “il gruppo aveva trascorso Natale e l’ultimo dell’anno nell’arcipelago”.
Nel 2008 – con una sinistra coincidenza, anche in questo caso un 4 gennaio – le acque di Los Roques furono al centro di un’altra misteriosa vicenda: un velivolo di turismo della compagnia Transaven con a bordo otto italiani scomparve mentre era in volo da Caracas in avvicinamento all’arcipelago. Dell’aereo si sono perse le tracce. Anche quella volta lo scenario fu l’arcipelago venezuelano e il giorno è d’altra parte lo stesso: il 4 gennaio. A diversi anni dalla sua scomparsa, la sorte del piccolo aereo (un bimotore Let 410 della compagnia Transaven) – e dei suoi 14 passeggeri – di cui otto italiani – resta ancora un caso irrisolto. Qualche giorno fa, il settimanale Oggi ha riportato le trascrizioni del via libera al decollo da parte della torre di controllo, sottolineando che le persone a bordo erano 18 e non 14. Questo avvalorerebbe – viene precisato – l’ipotesi che i 4 passeggeri ‘in piu” sarebbero stati narcotrafficanti che avrebbero dirottato il velivolo da utilizzare successivamente per il trasporto di cocaina. Fino ad oggi l’unico cadavere ad essere stato ritrovato è quello del copilota, il 37enne Osmel Alfredo Avila Otamendi. Dell’aereo e degli altri passeggeri – tra cui anche 3 venezuelani e uno svizzero – non è stata rinvenuta alcuna traccia. (ansa)