30.200 confezioni di farmaci donati in Veneto per curare persone bisognose che non possono permettersi di pagare la cura. I farmaci sono stati consegnati agli enti socio-assistenziali di riferimento dopo essere stati raccolti nella Giornata di raccolta del farmaco svoltasi lo scorso 13 febbraio. 372 le farmacie che hanno aderito, con un incremento del 5% rispetto al 2014 e in linea con il trend nazionale.
In tutta Italia, invece, sono stati donati 360.000 farmaci in 3.673 farmacie aderenti alla Fondazione Banco Farmaceutico onlus, dislocate in 97 province e oltre 1.200 comuni. “I veneti sono davvero generosi e anche nella Giornata di raccolta del Farmaco si è visto che non hanno certo girato la testa dall’altra parte, nonostante la crisi non accenni a diminuire – ha sottolineato Luca Coletto, assessore regionale alla Sanità – ma hanno compreso il senso della donazione perché sono tanti e troppi i nostri corregionali che non ce la fanno più a sostenere molte spese compresa quella dei farmaci. Grazie anche alle farmacie che sono sempre presenti sul territorio h24 e per 365 giorni l’anno offendo un servizio sociale oltreché sanitario, anche nelle zone a bassissima densità abitativa della nostra regione”.
“Siamo davvero contenti – ha detto Matteo Vanzan, delegato della Fondazione Banco Farmaceutico di Verona – della risposta dei nostri concittadini all’emergenza della povertà sanitaria. Ancora una volta hanno dimostrato il grande cuore che li contraddistingue. Il nostro impegno è quello di riuscire a raccogliere un numero sempre maggiore di farmaci, per rispondere sempre più efficacemente alle richieste degli enti con noi convenzionati”.
Secondo Marco Bacchini, “La profonda riconoscenza degli enti assistenziali al momento della consegna dei farmaci è motivo di sprone per tutti coloro che partecipano alla grande macchina socio sanitaria della Giornata di raccolta del Farmaco. E proprio pensando all’anno prossimo auspico fin da ora un ulteriore incremento del bacino di utenza perché è solo aumentando il numero di farmacie sul territorio (quest’anno la partecipazione delle farmacie scaligere è stata del 9% in più rispetto al 2014) che si può sperare in momenti di crisi di mantenere o accrescere, così come è accaduto a Verona, il numero di farmaci da destinare alle persone in stato di povertà”.