Il presidente del Consiglio Mario Draghi, nel corso della visita al Museo della Liberazione di via Tasso (“una visita molto commovente che rivela la sofferenza di un popolo inerme, senza libertà e senza cibo“), cita la senatrice a vita Liliana Segre, che “ha voluto che la scritta ‘indifferenza’ fosse messa all’ingresso del memoriale della Shoah di Milano, per ricordarci che insieme ai partigiani e ai combattenti per la libertà, vi furono molti che si voltarono dall’altra parte, in cui, come dice lei, ‘è facile, più facile, far finta di niente“.

Draghi aggiunge che “nell’onorare la memoria di chi lottò per la libertà dobbiamo anche ricordarci che non fummo tutti, noi italiani, ‘brava gente’“. Dobbiamo anche ricordare, aggiunge, “che non scegliere è immorale, significa far morire un’altra volta chi mostrò coraggio davanti agli occupanti e ai loro alleati, e sacrificò sé stesso per consentirci di vivere in un paese democratico”.

LINGUAGGIO D’ODIO È MALA PIANTA, NON VA TOLLERATO

“Il linguaggio d’odio che sfocia spesso nel razzismo e nell’antisemitismo contiene spesso i germi di potenziali azioni violente. Non va tollerato”. A dirlo è il presidente del consiglio Mario Draghi nel corso della visita al Museo Storico della Liberazione. Il linguaggio d’odio “è una mala pianta che genera consenso per chi calpesta libertà e diritti, quasi fosse un vendicatore di torti subiti. Ma diffonde soprattutto il veleno dell’indifferenza e dell’apatia”.

LA RICONCILIAZIONE È NELLA RICOSTRUZIONE DEL PRESENTE

“È nella ricostruzione del presente, di un presente in cui il ricordo serve a dirci quel che non vogliamo ripetere, che avviene la riconciliazione”, dice il presidente del consiglio Mario Draghi.
È la ricostruzione basata sulla fratellanza, sulla solidarietà, sull’amore, sulla giustizia che porta alla riconciliazione“, aggiunge il premier.

Riferendosi all’edificio di via Tasso, Draghi aggiunge che “queste stanze che un tempo videro orrori da domani vedranno visitatori – speriamo anche molti giovani visitatori – che vogliono conoscere la storia d’Italia. È per questo che sono molto contento di celebrare con voi la Festa della Liberazione in un luogo simbolo, sì del periodo più nero vissuto dalla nostra capitale, ma anche simbolo oggi della rinascita dell’Italia intera”.

Mattarella: “Festa di libertà di tutti gli italiani”

“Il difficile momento che stiamo vivendo limita le modalità di celebrazione ma desidero con uguale intensità, in questo 25 aprile, festa della libertà di tutti gli italiani, ricordare il sacrificio di migliaia di connazionali che hanno lottato nelle fila della Resistenza e combattuto nelle truppe del Corpo italiano di liberazione, di quanti furono deportati, internati, sterminati nei campi di concentramento e delle donne e degli uomini di ogni ceto ed estrazione che non hanno fatto mancare il loro sostegno, pagando spesso duramente la loro scelta. Rinascita, unità, coesione, riconciliazione nella nuova Costituzione repubblicana, furono i sentimenti che guidarono la ricostruzione nel dopoguerra e che ci guidano oggi verso il superamento della crisi determinata dalla pandemia che, oltre a colpirci con la perdita di tanti affetti, mette a dura prova la vita economica e sociale del Paese”. Lo scrive il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in un messaggio inviato alle associazioni combattentistiche e d’arma in occasione del 76° anniversario della Liberazione.

Per Mattarella “ora più che mai è necessario rimanere uniti in uno sforzo congiunto che ci permetta di rendere sempre più forti e riaffermare i valori e gli ideali che sono alla base del nostro vivere civile, quel filo conduttore che, dal Risorgimento alla Resistenza, ha portato alla rinascita dell’Italia. Nell’onorare il ricordo di quanti sono stati protagonisti della conquista della libertà e della democrazia, rivolgo ai rappresentanti delle forze armate, delle associazioni combattentistiche, d’arma e partigiane, il saluto di tutti gli italiani, riconoscenti per l’instancabile opera volta a mantenere vivi gli ideali di abnegazione, spirito di sacrificio e democrazia simboleggiati dal tricolore. Viva la Liberazione, viva la Repubblica”.

 

Agenzia Dire

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