La puzza dei polli di via S. Anastasia infiamma l’assemblea pubblica a Grumolo, Zugliano. La sala pubblica dell’ex scuola elementare a fatica contiene le persone. Altre assiepano il piccolo corridoio. Dentro gli occhi sono puntati sul sindaco Maculan. ‘Voleranno stracci ’ma spicca la sedia vuota vicino a lui: non si fa vedere il dirigente del servizio veterinario dell’ulss e molte domande restano senza risposta. Se dalla sua il gestore del maxi pollaio, a quanto pare, ha la norma a breve busseranno alla sua porta i Nas e l’Arpav.

Durante l’incontro gli abitanti di via S. Anastasia vanno al sodo: da sei mesi abbondanti la loro vita è stravolta dal tanfo che arriva dai vicini capannoni dove vengono allevati dei polli.  Le case più vicine distano appena un centinaio, alcune anche 50 metri. A mezzo chilometro c’è la scuola d’infanzia di Grumolo. Metro più o metro in meno, la faccenda non cambia: il tanfo rende l’aria irrespirabile e l’ammoniaca proveniente dagli escrementi dei polli fa bruciare occhi e gola. Sistematicamente sui giardini e sui campi arrivano piume e vermi. “Le mie mucche non mangiano più il foraggio che ricavo dal campo vicino”, lamenta un anziano cittadino e cani e gatti rischiano di ingurgitarli quando bevono l’acqua dalle loro ciotole. Di panni stesi fuori non se ne parla più perché puzzerebbero. 

la sedia vuota dell’Ulss servizio veterinario

Il comitato cittadino, rappresentato nel corso dell’assemblea da Bruno Binotto, Giovanni Crestani, Filippo Bassan e Barbara Cunico, è andato a spulciarsi le carte: il gestore del maxi pollaio sarebbe riuscito ad ottenere una autorizzazione semplificata dalla Provincia, anziché dover sottostare  all’autorizzazione integrale ambientale. Sarebbero bastati 10 polli in meno ai paletti fissati dalla norma a fare la differenza, come precisa Barbara Cunico: “il gestore, che ha avviato l’attività come ‘subentro’, ha dichiarato 39.990 polli rispetto ai 40mila che avrebbero richiesto un’autorizzazione più stringente. Così facendo per la sua pratica è bastata una richiesta semplificata che si basa su una sua autovalutazione. Per questo chiediamo: gli enti preposti hanno controllato? Il Comune di Zugliano ha chiesto al gestore lo ‘screening’ quando al Suap è arrivata la sua richiesta?”. Ma non solo. A far saltare la mosca al naso anche la creazione di una nuova ventola, in aggiunta a quelle esistenti, per estrarre l’aria dal capannone. Oltre alle perplessità sul trattamento dell’acqua usata per lavare il pollaio: “la tipologia di impianto e lo scarico di queste acque sono state verificate?-chiede Filippo Bassan, anche lui con la casa che si trova ad un tiro di schioppo dal maxi pollaio- Mia figlia non esce più in giardino a giocare perché le bruciano gli occhi e non credo che questo possa andare bene. Ma il nostro disagio oltre che di giorno con la puzza, continua anche di notte con le ventole che vanno in continuazione: il livello del rumore è stato controllato?”. 

vermi nella ciotola d’acqua di cani e gatti

Le loro richieste farcisco l’incontro, ma a metterci il carico da novanta è la loro esasperazione. “E’ un tema grave e capisco il danno che questo allevamento vi sta causando” esordisce il sindaco Maculan osando anche un qualcosa di più riferendosi alle sue abitudini alimentari , “se fosse per me questo tipo di allevamento non dovrebbe esistere”. Ma sono i fatti che contano: agli occhi delle persone lui deve tutelare la salute dei cittadini.  “Dovete capire che non è il Comune che detta le regole del gioco. L’azienda in questione ha ottenuto l’autorizzazione semplificata dalla Provincia e noi abbiamo solo potuto recepirla- continua- Abbiamo più volte chiesto all’Ulss chiarimenti in merito e, anche se il dirigente che doveva essere qui stasera non c’è, vi dico già che quindici giorni fa hanno fatto un controllo a sorpresa e ha dato esito negativo. Questo oltre ai normali controlli programmati già fatti e che hanno rilevato che non c’è rischio sanitario- continua il sindaco Maculan-Dal canto nostro noi curiamo, con gli ufficiali comunali, l’aspetto urbanistico che proprio oggi si è concluso”. A poche ore dall’inizio dell’assemblea pubblica, infatti, si è chiusa positivamente la pratica in Comune: “aspettavamo da mesi alcune integrazioni da parte del gestore e ci sono arrivate stamane. Quindi da domani può cominciare ad installare, entro un tempo congruo, i filtri che mitigano la ‘pollina’. In più, abbiamo derogato affinché piantumi una siepe che possa fare da barriera- continua Maculan, ribadendo-abbiamo rilasciato la Scia perché c’era già l’autorizzazione provinciale”.

Ma è la domanda regina che fa innervosire il sindaco di Zugliano: “siamo in presenza di un’attività potenzialmente dannosa per i residenti, perché non la sospende?”. Il quesito glielo serve Barbara Cunico e  Maculan spiega che non c’è la norma che lo autorizzi a fare ciò, “non abbiamo i super poteri, gli amministratori non sono dei super eroi. Non fate populismo dicendomi che devo sospendere l’attività quando non posso farlo. La normativa mi impone di chiedere all’ulss il parere igienico sanitario e questo è stato fatto. Esasperando il tutto non si va da nessuna parte e, lo ribadisco, capisco il vostro disagio e per questo, dopo un sopralluogo della Polizia Locale, ho chiesto l’intervento dei Nas: attendiamo che escano e verifichino. Per la questione dei rumori possiamo chiedere un controllo Arpav”.

comitato s. Anastasia e sindaco di Zugliano

Se una cosa l’ha ottenuta il comitato di via S. Anastasia è stata quella di far muovere il gestore nel portare in Comune quei documenti che mancavano. Carte che gli danno comunque il beneficio di continuare nella sua attività ma che, come ha spiegato il sindaco Maculan, gli uffici comunali attendevano da gennaio. Di fatto, resta il problema per questi cittadini: la puzza, le piume e i vermi. “Mi chiedo cosa accadrà con l’avanzare della bella stagione e le temperature si alzeranno-continua Bassan- Già ora non usciamo di casa. Penso ai bambini della scuola primaria: dovranno fare la ricreazione in classe?” Altra domanda che attende una risposta. “Per questo ci siamo affidati ad uno studio specializzato in materia affinché possa seguirci in questa nostra battaglia per una vita in casa nostra”. Una loro lotta che si muove anche sui social: “con la nostra pagina Facebook Stop inquinamento Zugliano e dintorni, per diffondere la situazione e a sensibilizzare il maggior numero possibile di persone che ci possono scrivere a sanastasiazugliano@gmail.com“. Per essere liberi di spalancare porte e finestre e stare in giardino. Respirando un’aria che non faccia venir loro la nausea e bruciare gli occhi.

Paola Viero

Zugliano. Barricati in casa per la puzza e i vermi del maxi pollaio

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