La chiusura del Centro di Salute Mentale di Schio, che la Regione Veneto ha dichiarato essere temporanea per il periodo estivo, porterà un disagio destinato a perdurare per almeno 6 mesi a causa della mancanza di personale che si potrà attenuare solo con l’assunzione di specializzandi a fine anno.
Lo sostiene Sandro Maculan, sindaco di Zugliano, referente per la Salute Mentale del Distretto 2 AltoVicentino, che sottolinea una crescente preoccupazione diffusa tra i suoi colleghi, che in questi giorni si stanno confrontando per sollecitare la Regione Veneto a dare risposte che implichino una reale soluzione al problema.
Nei giorni scorsi però, il grido d’aiuto era partito da Schio, dove la minoranza di Coalizione Civica e l’amministrazione di Valter Orsi e il vicesindaco Cristina Marigo avevano evidenziato un rischio ben più grave di un disagio destinato a durare qualche mese. Avevano infatti puntato il dito contro la Regione, a loro dire intenzionata a “Chiudere definitivamente il Csm di Schio in modo lento e graduale”.
“La situazione è veramente preoccupante – ha spiegato il primo cittadino – Alla carenza cronica di medici, che poi è il motivo del trasferimento a Thiene, manca una pianificazione dall’alto, per questo è necessario che i responsabili regionali per la Sanità e nazionali per l’Università e la Ricerca intervengano in modo rapido e urgente al fine di rimettere mano ad una programmazione rivelatasi fallimentare sul piano delle professionalità medico-sanitarie”.
Maculan riporta anche il grido disperato di molte famiglie, che non hanno tutte la disponibilità di spostarsi con facilità a Thiene e che al momento, oltre a vivere un preoccupante dramma, lamentano la mancanza di rassicurazioni.
“La chiusura del Centro Salute mentale di Schio viene motivata con la carenza di medici: quattro su cinque quelli che se ne sono andati
A.B.