Costretti a chiudersi in casa per non respirare la puzza che arriva dal vicino allevamento di polli. Da sei mesi dei cittadini di Zugliano, a Grumolo Pedemonte, vivono un incubo. Prigionieri del tanfo, ma non solo. “Ogni giorno in giardino, su porte e finestre troviamo piume e vermi e l’odore è terribile” e sono pronti a battagliare. Dopo la petizione in Comune, lunedì 24 febbraio alle 20.30 organizzano un’assemblea pubblica per avere risposte e soluzioni: “vi aspettiamo nella sala pubblica Grumolo”. Il sindaco Maculan: “comprendo le loro preoccupazioni e ci siamo subito attivati per chiedere controlli”.
Dall’agosto scorso la vita di alcuni cittadini è letteralmente cambiata da quando l’attività ha subito una modifica nella sua gestione. “Non si tratta dell’avvio di una nuova azienda, ma di un subentro”, specifica il sindaco Maculan confermando che si tratta comunque di un allevamento intensivo. Ma col cambio di gestione è iniziato l’incubo per chi abita nelle vicinanze dei capannoni che, pare, non lavorano ancora a pieno regime. Ovvero, dei presenti solo una parte verrebbero usati. Un via alla produzione nella scorsa estate che, stando a quanto riferito dal primo cittadino di Zugliano, sarebbe stato fatto seguendo le regole: dal chiedere l’autorizzazione provinciale al parere dell’Ulss, oltre a presentare una scia per compiere alcune opere di conformità urbanistica.
La petizione in Comune. Notizie non nuove a chi non riesce più a sopportare la puzza, ma che non li fa desistere nel trovare ragione in una convivenza tra ‘loro’ e i ‘polli’. “Sia chiaro che noi non chiediamo che l’azienda debba chiudere: capiamo il lavoro altrui, ma deve essere rispettata e garantita anche una vita normale a casa nostra-precisa Barbara Cunico che abita a Grumolo- I nostri figli, ma anche le persone più anziane, non possono più stare in giardino”. Il tanfo sarebbe così nauseabondo che pure la biancheria, se stesa fuori, deve essere rimessa in lavatrice. Un non vivere che lo scorso settembre ha visto i ‘vicini’ dell’allevamento fare squadra: raccogliendo firme e depositandole in Comune. “Vista la situazione dei locali e la totale assenza di sistema di filtraggio viviamo un gravissimo disagio”scrivono nella loro petizione dove puntano il dito anche sulla fascia di rispetto che, forse anche in considerazione dell’intensificazione del tipo di allevamento, potrebbe non essere rispettata. Ma non solo. Chiedono trasparenza: dalle autorizzazioni ambientali all’impatto della produttività dell’impianto al fine di tutelare i cittadini da qualsiasi rischio, ambientale e non.
Contro il tanfo e i vermi i cittadini si mobilitano.Non solo la ‘pollina’ crea disagi. Stando a quanto questi cittadini raccontano, e documentano con foto e video, il ‘letame delle galline’ non viaggia da solo nell’aria. Insieme anche dei vermi che si depositano sui davanzali e marciapiedi di casa e nelle ciotole d’acqua di cani e gatti. Ma non solo gli animali domestici correrebbero il rischio di ingurgitarli: anche il bestiame nutrito con il foraggio ricavato dallo sfalcio dei campi vicini all’allevamento. Un inquinamento che per i residenti di Grumolo di Pedemonte deve cessare. Per raggiungere il loro obiettivo, dopo la petizione, stanno consegnando dei volantini: “combattiamo assieme per la nostra salute.Un danno alla comunità residente e alle zone limitrofe se non saranno presi immediati provvedimenti atti a garantire misure protettive per la salute pubblica e l’ambiente. Vi aspettiamo tutti all’assemblea pubblica per la tutela della salute e dell’ambiente lunedì 24 febbraio alle 20,30 nella ‘sala pubblica Grumolo’ nell’ex scuola elementare: saranno invitati il sindaco ed i rappresentanti ULSS”. Al loro fianco anche una parte della politica locale, con la consigliera comunale Annachiara Valente che ha depositato un’interrogazione e porterà la questione in consiglio comunale.
“Dopo la segnalazione/esposto da parte dei residenti, gli uffici comunali si sono attivati fin da subito per chiedere i dovuti controlli da parte delle autorità competenti. Gli attuali gestori dell’allevamento sono subentrati all’attività precedente (non c’è stata interruzione) operando sulla base di un’autorizzazione ambientale rilasciata dalla Provincia quale organo competente in materia. In questi mesi ci siamo confrontati più volte con i cittadini residenti-continua il sindaco di Zugliano, Sandro Maculan– Comprendo bene le loro preoccupazioni e il disagio provocato da questa attività. Peraltro alle nostre specifiche richieste il servizio veterinario ULSS, sulla base di controlli fin qui effettuati, rileva come non ci siano rischi sanitari: l’azienda starebbe operando secondo normativa vigente. I gestori dell’allevamento hanno presentato una richiesta urbanistica dove si impegnano a realizzare dei filtri nelle bocche di aerazione che dovrebbero abbattere gli odori. L’amministrazione comunale ha comunque chiesto ulteriori controlli da parte di autorità superiori competenti e rimane a disposizione per qualsiasi tipo di confronto”.
Paola Viero
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