Scuola media di Zanè ancora al centro della bufera. Dopo la denuncia di bullismo, per la quale la Procura per i Minori ha aperto un fascicolo, è la violazione del registro elettronico di una docente che fa scoppiare un nuovo caso all’istituto.
Secondo quanto riportato da Ivano Tolettini de Il Giornale di Vicenza, sarebbero stati degli studenti ad entrare nel profilo di una loro professoressa, alterando voti e ‘sganciando’ note di richiamo ai propri compagni.
Proprio queste note avrebbero attirato l’attenzione delle famiglie che, fiduciosi nel buon funzionamento del registro elettronico, se la sarebbero presa coi figli, fino a giungere poi ad un confronto con la docente.
Alunni in versione hacker? E’ presto per dirlo. Della vicenda sono già stati informati i carabinieri di Thiene, sempre come riporta il ‘Giornale di Vicenza, la scuola dal canto suo ha aperto un’indagine interna, per stabilire se alla docente siano state sottratte le credenziali d’accesso al registro elettronico, oppure se la stessa le abbia incautamente consegnate agli alunni perché “momentaneamente occupata”, come riporta il quotidiano, affinché le dessero una mano ad inserire dei voti.
Sempre come riportato da Il Giornale di Vicenza, a fare la segnalazione alle forze dell’ordine i genitori di una studentessa quattordicenne, stufi di sentire che la propria figlia venisse ritenuta responsabile, senza giustificato motivo, della pioggia di voti e note alterati.
Mentre gli investigatori si celano nel massimo riserbo, visto anche il clamore mediatico riversatovi sulla scuola dopo le denunce per bullismo, parla la preside al giornalista de Il Giornale di Vicenza.
Asserendo che “non voglio arrivare a trarre conclusioni prima di avere analizzato i fatti”, rafforzando la propria impossibilità a dare risposte esaustive al giornalista che le chiede se, in seno alla scuola, siano scattato un procedimento disciplinare o segnalazione ai carabinieri.
Sul fatto alle forze dell’ordine ci siano andati dei genitori, la preside ha risposto a Il Giornale di Vicenza: “Non so nulla, prima di muoversi in quella direzione bisogna comunque comprendere che cos’è realmente accaduto”, precisando che “è una vicenda che va a discapito degli alunni. Dobbiamo proteggerli”.
di Redazione AltovicentinOnline