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Valli. Ponti a rischio crollo, il Comune fa da sé

Il comune di Valli del Pasubio non aspetterà i soldi i soldi della Provincia per sistemare il ponte San Giovanni e gli altri ponti che attraversano il paese, ma userà oltre 3milioni dei fondi di confine e farà da sé per pagare le ristrutturazioni.

“Autobus di linea e turistici, tir e mezzi di ogni tipo ci transitano ogni giorno ma dal 1945 a oggi non c’è stato nessun intervento di manutenzione”, ha sottolineato il sindaco Armando Cunegato.

A pochi giorni dalla tragedia di Genova, dove il crollo del ponte Morandi ha causato 42 morti, il Comune di Valli ha deciso di mettere mano al suo portafogli personali per mettere in sicurezza prima di tutto il ponte San Giovanni, sulla ex statale 46, dove ogni giorno transitano centinaia di mezzi, tra chi va al lavoro e chi è di passaggio. Un ponte che era esploso nel 1945, alla fine della Seconda Guerra Mondiale e che poi è stato ricostruito.

Da allora però, più nulla e dall’amministrazione sono tanti gli appelli lanciati alla Provincia, che però fino a ora non ha elargito nessun contributo. Al San Giovanni, seguiranno gli altri ponti, che sovrastano i tanti corsi d’acqua.

“Sono anni che chiedo un intervento dalla Provincia – ha commentato Cunegato – Prendo atto che è meglio che mi arrangi. Metto mano ai soldi dei fondi di confine e li sistemiamo tutti, il San Giovanni e tutti i ponti dalle Asse al Passo. Non possiamo aspettare che ci sia un crollo per metterci mano. E’ incredibile che sia stata posta attenzione la settimana scorsa sul bullone svitate sul ponte tibetano e sistemato in poche ore e poi non si noti l’usura dei ponti sui quali scorre quotidianamente una grossa mole di traffico ”.

Nessun intervento però toccherà le asfaltatura, sulle quali Cunegato ha intenzione di battere il pugno con la Provincia.

“Per il ponte San Giovanni non c’è più tempo sa aspettare – ha concluso il sindaco – Ogni giorno transitano almeno cento camion molto pesanti e non ho intenzione di vedere accadere la tragedia per intervenire”.

A.B.