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Valli. Per ‘conquistare voti’, danno erariale di oltre 10mila euro. Nei guai l’amministrazione Cunegato

Un escamotage che voleva essere una conquista di voti in campagna elettorale, può costare caro al sindaco Armando Cunegato e all’intera giunta di Valli del Pasubio.

Nel fascicolo della magistratura erariale c’è anche il nome del segretario comunale.

Tutti finiti nei guai per la Mini Imu non riscossa nel 2014.

Secondo quanto riportato dai media che si sono occupati del caso,  la notizia sarebbe emersa dopo la relazione inaugurale dell’anno giudiziario.

Caso vuole che venerdì scorso, durante le varie relazioni, il piccolo comune di Valli venga tirato in ballo dal procuratore della Corte dei Conti Paolo Evangelista, che nella sua relazione ha preso ad esempio Cunegato e company e il ‘trucchetto’ della mini Imu per accaparrare voti. Un presunto danno erariale da capogiro per un comune così piccolo: 10.395 euro che sono soldoni se si pensa all’esiguo numero di abitanti.

Ora Cunegato e company dovranno rispondere davanti ai magistrati e relazionare sulle loro ‘manovre’ finanziarie.

Proprio qualche giorno fa il caso Mini Imu era stato tirato in ballo sulla nostra testata da Ezio Sbabo, capogruppo di minoranza con la lista Valli ai Valligiani.

La denuncia di Ezio Sbabo

L’opposizione, con a capo Ezio Sbabo, aveva denunciato fin da subito l’irregolarità del progetto di non incassare la Mini Imu, additandola come un’operazione ‘cattura voti’. Sbabo non si è stupito quindi quando l’amministrazione comunale ha chiesto ai cittadini di pagare, anche se in ritardo, la tassa. “Ritengo che i cittadini non avrebbero dovuto sborsare un euro per la Mini Imu arretrata – aveva commentato Sbabo – Chi sbaglia e deve pagare e in questo caso, hanno sbagliato il sindaco e la giunta”.


La difesa di Armando Cunegato

Secondo il sindaco Cunegato, il vero problema è la minoranza che avrebbe fatto la ‘spia’ portando il caso sotto la luce dei riflettori e rendendolo quindi noto alla Corte dei Conti. Per porre fine alla vicenda, l’amministrazione comunale aveva chiesto la riscossione della tassa nel 2015. “Abbiamo provveduto ad incassare l’importo entro i 5 anni – ha spiegato Cunegato – recuperando il danno erariale che altrimenti sarebbe diventato inesigibile. Secondo il nostro legale siamo a posto, quindi per me la faccenda si conclude qui”.

Anna Bianchini