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Un veneto su 5 fa ricorso al volontariato: la Regione stanzia 2 milioni di euro

Un veneto su 5 ha bisogno di ricorrere al volontariato per assicurarsi assistenza in materia sanitaria, di inclusione sociale, disabilità, violenza di genere e invecchiamento e la Regione ha stanziato 2.034.128 euro che saranno messi a disposizione con un bando per essere destinati alle organizzazioni.

“Anche se il Veneto è tra le prime regioni in Italia per valori di Pil, occupazione e benessere,  ci sono 870mila veneti in serie difficoltà, oltre 300mila rinunciano alle cure mediche per mancanza di risorse, più di 430mila sono senza casa o non hanno una abitazione degna di questo nome”, ha spiegato Manuela Lanzarin, assessore al Sociale, motivando lo sforzo della giunta del governatore Luca Zaia che ha incrementato il finanziamento destinato alle organizzazioni di volontariato che si occupano di contrasto alla povertà, inclusione sociale, contrasto alla violenza di genere, invecchiamento attivo, promozione  della cultura del volontariato tra i giovani e nelle imprese.

L’avviso pubblico scade il prossimo 16 luglio e mette a disposizione finanziamenti che vanno da un minimo di 35mila ad un massimo di 70mila euro.

“A distanza di 8 anni dall’ultimo bando regionale di finanziamento pubblico organico ai progetti del volontariato, con questa iniziativa si rimette in moto in Veneto la ‘leva’ del sostegno pubblico al terzo settore – ha continuato Manuela Lanzarin – In questi anni la Regione ha sostenuto con proprie risorse progetti specifici, come il trasporto solidale, gli empori della solidarietà o i progetti anti-tratta. Con questo bando, che utilizza i fondi ministeriali assegnati alle Regioni per il Terzo settore,  la Regione si rivolge a tutto il mondo del terzo settore per promuovere la capacità di solidarietà e di innovazione sociale del proprio volontariato organizzato: ricordo che in Veneto un abitante su 5 risulta impegnato in una delle 2.379 organizzazioni di volontariato o delle 1518 associazioni di promozione sociale iscritte al registro regionale. Il Veneto ha una ricchissima e solida tradizione di volontariato e cittadinanza attiva: sostenerne l’attività e i progetti significa investire nel welfare di comunità, nella rete spontanea di aiuto e solidarietà che si crea tra istituzioni, associazioni, famiglie e singoli volontari. La cultura della solidarietà è una risorsa preziosa e indispensabile per il welfare di comunità, per fronteggiare i tanti bisogni della società contemporanea, dai problemi dell’invecchiamento a quelli della disabilità e dell’esclusione sociale. Il bando regionale – ha proseguito l’assessore – intende premiare la capacità del volontariato organizzato di trasformare idee innovative in  servizi,  prodotti e soluzioni  capaci  di  rispondere a bisogni sociali creare  al  tempo  stesso valore economico e sociale per il territorio e la comunità. Nell’assegnazione dei finanziamenti daremo  priorità ai progetti di rete, che promuovono il partnerariato tra associazioni e tra volontariato ed enti locali  privilegiando le iniziative che creano inclusione sociale, aiutano disabili e persone senza dimora, contrastano le solitudini involontarie. Saranno favorite le iniziative strutturate nel territorio, che hanno una loro solidità e capacità di continuare nel tempo e che si reggono anche con  quote di cofinanziamento”.

Le risorse del bando andranno a coprire le spese vive, secondo regole precise, pensate per premiare le iniziative di vera solidarietà sociale: quindi nessun rimborso per acquisti immobili o mezzi, ma contributi per spese di progettazione, funzionamento, per risorse e servizi strumentali, e rimborsi delle spese vive ai singoli volontari o di eventuali prestazioni professionali necessarie e opportunamente documentate. Saranno esclusi dai finanziamenti le iniziative che già beneficiano di contributi pubblici, nazionali o europei.

I progetti finanziati dovranno avere una durata non inferiore ai nove mesi e concludersi entro ottobre 2019.

A.B.