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Ulss7. Sospesa la Guardia Medica a Schio, sindaci scioccati. L’appello di Orsi. Video

La Ulss 7 Pedemontana sospende il servizio di Guardia Medica a Schio e ancora una volta, nonostante siano stati estromessi dalle competenze sanitarie con una frase che suona simile ad un “voi gestitevi le vostre cose che alla sanità ci pensiamo noi”, ora a dare una risposta ai cittadini, che pagano le tasse ed esprimono sempre maggiore scontentezza in merito alla Sanità locale, tocca ancora a loro. “Chiedo ai medici in pensione di contattare la Ulss e mettersi a disposizione, dobbiamo dare assistenza ai cittadini”, è l’appello di Valter Orsi, indaco di Schio, sconvolto e arrabbiato dall’aver appreso una notizia che, francamente, in un paese civile che paga fior di tasse è inquietante.

La scusa ufficiale è “mancanza di personale”, ma sono già i primi cittadini del territorio con il sindaco Valter Orsi ed il presidente Franco Balzi a non accettare che ora, dopo le carenze percepite e denunciate nel servizi che riguardano l’ospedale, ora comini a traballare anche il territorio.

E pensare che si parla di ‘potenziare’ la medicina territoriale ma ora viene davvero da chiedersi: di questo passo dove andremo a finire?

E se la dirigenza della Ulss ha detto che il servizio “potrebbe avere delle interruzioni già a partire dalla settimana prossima”, come ha spiegato il sindaco Valter Orsi, è proprio lui il primo a non crederci e ad ipotizzare che si andrà per le lunghe e si dovrà attendere “la riorganizzazione dell’assistenza continuativa nel territorio”.

Come ha spiegato il primo cittadino di Schio, infuriato per la notizia, “La Guardia Medica, che al momento aveva solo 3 medici su 10, viene svolta per lo più da operatori che in questo momento stanno per lo più seguendo l’iter per entrare nei corsi di specializzazione e questo determina un calo di organico”.

Ma come sindaco della maggiore città dell’Alto Vicentino, Orsi ha detto chiaramente di “non poter accettare che questo servizio di assistenza continuativa si possa limitare o interrompere in un bacino che conta 90mila abitanti”.

E’ proprio il primo cittadino, supportato dai colleghi, ad essere già in movimento con associazioni di sua conoscenza o gruppi in cui ci siano medici per ‘tamponare’.

Rimane una questione: quanto è giusto che sia il sindaco di Schio a trovare una soluzione? Quanto è possibile andare avanti di questo passo con piccoli, costanti e continue carenze nel comparto sanitario?

Orsi fa un appello ai medici in pensione che hanno del tempo: “Mettetevi in contatto con l’Ulss per garantire il servizio ai cittadini. So che non è compito dei sindaci, che sono stati estromessi dal sistema sanitario, ma siamo gli unici che rimangono in prima linea e mettono gli interessi dei cittadini al primo posto”.

Non è solo Orsi a dirsi sconcertato, ma tutti i sindaci del Distretto 2 Alto Vicentino, che di fronte alla comunicazione della Ulss sono rimasti pietrificati.

“Lo scorso martedì 17 agosto la Direzione dell’Azienda Ulss7 ha sollecitato la convocazione straordinaria dell’Esecutivo dei Sindaci del Distretto 2, per un confronto urgente sul tema del servizio di Continuità Assistenziale (Guardia Medica) e dell’operatività degli ambulatori ad esso correlati – ha spiegato Franco Balzi a nome suo e dei colleghi – Nel presentare l’organizzazione dei presidi dei due Distretti, la Direzione ha messo in evidenza come il Distretto 2 Alto Vicentino risulti attualmente coperto con tre punti territoriali (Schio, Thiene, Arsiero), derivanti da programmazioni consolidate negli anni, gestiti tramite lo strumento della convenzione con medici (non dipendenti). Il tema posto all’attenzione è stato improntato sulla proiezione fatta dall’Ulss secondo la quale nei prossimi giorni, e probabilmente fino a fine anno, si possa determinare l’impossibilità di mantenere costantemente aperto il presidio di Schio. In un quadro generale già da tempo in difficoltà determinato dalle pesanti carenze di organico, proprio a Schio si andrà a breve a determinare una situazione ancora più critica e sguarnita, considerato anche che nelle prossime settimane molti medici parteciperanno alle selezioni di specializzazione organizzati dalla Regione”.

Il presidente Balzi ha espresso a nome dei presenti la sorpresa e lo sgomento per una situazione così compromessa e la forte preoccupazione sugli effetti e sulle difficoltà che si andranno a determinare sui cittadini del territorio, in particolare sul bacino di utenti più numeroso del territorio. Il paventato impoverimento del servizio di assistenza medica territoriale che potrebbe verificarsi ha portato il sindaco di Schio, dopo la prima arrabbiatura, a proporre una iniziativa straordinaria che volga a mantenere saldo il presidio, mettendosi a disposizione in prima persona per cercare di coinvolgere alcuni medici (almeno 4) tra associazioni di vario genere e personale in pensione o disponibile: risulta infatti inaccettabile pensare di deviare sul Pronto Soccorso, o sui presidi rimanenti di Thiene o addirittura di Arsiero, i cittadini dell’area scledense che necessitano di una risposta sanitaria assolutamente indispensabile. Il sindaco di Thiene, apprezzando e sostenendo la proposta del collega scledense, ha fatto peraltro notare come la stessa dirigenza Ulss al momento del suo recente insediamento avesse dichiarato che “il sistema sanitario non è competenza dei Sindaci, e che essi debbano esclusivamente occuparsi della parte socio-sanitaria a loro assegnata”: coerentemente con questa premessa ritiene che chi si è assunto la piena ed esclusiva responsabilità in ambito sanitario e si trova in difficoltà e costretto a tagliare servizi, debba oggi assumersi le proprie complete responsabilità. Balzi ha sottolineato come “sia assolutamente necessario procedere ad una urgente riorganizzazione complessiva del servizio di Continuità Assistenziale”.

Alla Direzione è stata sollecitata una rimodulazione urgente dei punti presidi dell’intera Ulss7: dai dati presentati risulta infatti evidente che laddove si è provveduto ad una più capillare diffusione dei presidi, meglio si è riusciti a far fronte al problema della carenza del personale medico, evitando situazioni come quella di Schio dove diventa ormai sempre più difficile trovare operatori disponibili ad affrontare carichi di lavoro improponibili, con conseguenti responsabilità improprie e turni insostenibili. L’Esecutivo auspica in primo luogo che nelle prossime ore, determinanti per gli assetti a breve termine di questo importante presidio, possano essere individuate soluzioni operative in grado di evitare una situazione come quella oggi prospettata dalla Direzione. Parimenti che si possano determinare condizioni di piena e fattiva collaborazione con i Sindaci, che permettano di garantire, sostenere e rilanciare i servizi sanitari, socio-assistenziali e sociali a tutela dei cittadini dell’Ulss7.

Anna Bianchini

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