Nursind all’attacco della Ulss 7 Pedemontana, dove denuncia criticità nella sicurezza dell’ospedale di Santorso e “preoccupazione per l’organizzazione dell’area chirurgica” nell’ospedale di Bassano del Grappa.

Il sindacato degli infermieri quest’anno, con 5mila adesioni, ha registrato un notevole aumento tra i suoi iscritti e non ha sottoscritto il contratto collettivo considerandolo “lesivo della dignità professionale da un punto di vista sia normativo che economico”.

E se da un lato il Nursind concede un giudizio positivo alla Ulss 8 Berica (che fa capo all’ospedale di Vicenza), altrettanto non se la sente di fare per la Ulss 7 Pedemontana, con una serie di lamentele ben differenziate tra distretto Alto Vicentino e bassanese.

“Il primo elemento che dimostra la situazione per nulla buona è dato dagli avvicendamenti dei vertici aziendali oltre al lavoro portato avanti con le aggregazioni funzionali – ha spiegato Andrea Gregori, segretario provinciale del Nursind di Vicenza – Per quanto riguarda l’ospedale di Santorso, abbiamo denunciato pericoli per la sicurezza, in particolare per quanto riguarda gli incendi. Per quanto riguarda l’azienda bassanese invece, si tratta di un’azienda che non ha saputo cogliere l’opportunità offerta dalla politica regionale, non riuscendo quindi a posizionarsi in un’area strategica del territorio. Tutto ciò per effetto di una modalità di lavoro medico-centrica, che ha vanificato ogni sforzo positivo. Tra le situazioni più preoccupanti – ha continuato Gregori – l’organizzazione dell’area chirurgica di Bassano del Grappa, per la quale il Nursind ha già presentato lo stato di agitazione. La riorganizzazione di quest’area, infatti, è avvenuta in maniera a dir poco dispotica da parte della dirigenza aziendale, ponendo sempre in secondo piano le più elementari regole di relazione e governo del personale. Una riorganizzazione subita, dunque, in un ambito di carenza di lavoratori e con i dipendenti che hanno accumulato nel tempo in media 70 giorni di ferie, centinaia di ore di straordinari non pagati ed una carenza organizzativa relativamente alla week surgery, che nel 50 per cento dei casi non ha dato i frutti attesi. Da luglio 2018 abbiamo più volte segnalato il problema e la carenza di personale infermieristico, ma non è mai stato preso in considerazione. Per questa ragione chiediamo il tentativo di conciliazione in Prefettura”.

A.B.

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