L’accusa è di quelle pesanti: “milioni di euro di utili della ex Ulss 3 (Bassano del Grappa) incamerati dalla Regione Veneto e utilizzati per ripianare il deficit di Santorso”.
Lascia interdetti la dichiarazione fatta dal gruppo del sindaco di Bassano e presidente della conferenza dei sindaci della Ulss 3 Riccardo Poletto, i cui rappresentanti si sono scagliati contro la Regione (e indirettamente contro la ex Ulss 4) accusando di essersi impossessati dei loro soldi e di avere tagliato servizi nel distretto bassanese per ripianare i conti dell’azienda sanitaria Alto Vicentino.
Un’affermazione forte, alla quale ha ‘messo un freno’ Robertino Cappozzo, presidente della conferenza dei sindaci dell’attuale distretto 2 della Ulss 7 Pedemontana. “Non c’è nessun deficit nella nostra Ulss, né tantomeno viene risanato con i soldi di Bassano”.
Tutto è nato da un ‘battibecco’ tra il consigliere regionale leghista Nicola Finco che aveva accusato Poletto di immobilismo. Per tutta risposta, Renzo Masolo, Teresa Santini e Alessandro Rossi, del gruppo consigliare di Poletto, hanno rigettato l’accusa rilanciando più forte, sostenendo che la Regione si è presa l’utile della Ulss 3, tagliando servizi e facendo perdere professionisti, per appianare i conti della 4.
Boutade da campagna elettorale o verità? Di certo Robertino Cappozzo non è rimasto ad ascoltare in silenzio e pur se con i toni pacati che
Un giro di danaro che forse può sembrare intricato, ma che gli addetti ai lavori in campo economico certamente identificano come operazione di routine. “Anche l’ospedale di Bassano è stato pagato dalla Regione – ha continuato Cappozzo – Ci tengo a sottolineare che la Ulss 4 (ormai ex) non è in deficit. Ognuna delle 2 Ulss che formano l’attuale Pedemontana, ha i suoi soldi. Non siamo per nulla preoccupati per il nostro bilancio, che anzi ha ottime prospettive, siamo semmai in ansia per i tagli a livello nazionale o per le fughe. Non trovo corretto – ha concluso Robertino Cappozzo – che si sfrutti la situazione leggendo il nostro bilancio secondo convenienza, per perorare le proprie cause”.
Anna Bianchini